LECCO/AGGREGAZIONE GAS
APPROVATA TRA LE POLEMICHE

folla al consiglio comunale di lecco per lario retiLECCO – Una sala gremita di cittadini quella che ha ospitato il Consiglio di lunedì sera. Il motivo? L’approvazione del progetto di associazione di Lario Reti Gas ed Acel Service in un nuovo raggruppamento che coinvolgerebbe le province di Lecco, Sondrio, Como, Varese, Monza.

Benché tale approvazione sarebbe inizialmente dovuta avvenire a porte chiuse per garantire la necessaria riservatezza di alcune informazioni, si è tuttavia in ultimo deciso di procede alla discussione pubblicamente. Ma è proprio intorno alla natura riservata delle informazioni che si è scatenata la polemica: per avere accesso alla documentazione, i consiglieri avrebbero infatti dovuto firmare un accordo di segretezza della durata di 3 anni. La replica del consigliere Alberto Anghileri a questo stato delle cose è netta: “I cittadini hanno il diritto di sapere tutto quello che c’è da sapere ma con questo vincolo nel cittadino nasce immediatamente il sospetto che ci sia qualcosa che non va”. Dello stesso avviso è il consigliere Massimo Riva che – dopo aver ribadito di non avere “alcun timore reverenziale verso le strutture private” – chiede venga consegnata tutta la documentazione “senza ombre o censure, perché l’accesso agli atti è un diritto fondamentale”. Ed interviene anche il consigliere Cinzia Bettega: “Chiedo che la discussione del progetto sia rimandata”, così da poter chiarire e approfondire tutti gli aspetti necessari, in particolar modo circa l’accordo di riservatezza.

E lo scontro non si esaurisce qui. Il progetto di fusione di Lario Reti gas ed Acel Service altro non sarebbe che una vera e propria “lotta tra interesse pubblico e privato”, come sostiene il consigliere Stefano Parolari. L’orizzonte che paventa poi Riva non appare particolarmente roseo: “Entreremo in un circuito in cui a farla da padrone saranno i Cda. Si sta seguendo la logica di mettere i cittadini lecchesi nelle mani del mercato, il quale ha regole che mal si conciliano con la democrazia e la trasparenza”.

virginio_brivio_lagoDi contro a tali criticità, il sindaco Virginio Brivio ribadisce: “Il progetto nasce dalla volontà di collocare le società di produzione e distribuzione del gas all’interno di un contesto che potesse dare maggiori garanzie”. Ovvero, che potesse assicurare “non solo una maggiore sinergia industriale e finanziaria e performance migliorative nella vendita e nei servizi connessi alla vendita del gas, ma anche un maggiore impegno nella direzione di innovazione ed efficientamento energetico”. Quanto al rapporto pubblico-privato interviene per Lario Reti Marco Canzi: nell’ipotetica futura azienda unica “i soci pubblici, cioè i Comuni, costituiscono la maggioranza relativa. Ad essi si aggiungono poi soggetti pubblici che non sottoscriveranno direttamente il patto ma che consentono di raggiungere la maggioranza assoluta”. Sembrerebbe quindi che “il ruolo del pubblico diventa non solo importante ma imprescindibile sia in assemblea sia in CdA”.

Non sembra tuttavia che tali spiegazioni siano sufficienti a rassicurare i consiglieri che – sebbene non pregiudizialmente contrari ad aggregazioni – rimangono scettici quanto al ruolo di A2a nel progetto di accorpamento: “Così finiamo in una società quotata in borsa, quindi soggetta a variazioni di mercato e che risponde a criteri diversi da quelli degli enti pubblici”, lamenta infatti Anghileri.

Insiste allora il consigliere Agnese Massaro: “Siamo arrivati a proporre un progetto di aggregazione perché il mercato è sempre più aggressivo e competitivo. Quanto Lario Reti e Acel Service sono attrezzate per affrontare questo panorama, non solo nazionale ma anche europeo? Questo progetto – prosegue Massaro – ha un’anima territoriale e pubblica ed una gestione di tipo industriale. Ma non bisogna dimenticare che A2a è una società che per metà del capitale vede la partecipazione dei Comuni di Milano e Brescia”. E tiene a rimarcare: “Territori lombardi di diverso colore politico hanno compiuto valutazioni e trovato una soluzione congiunta. Non si tratta quindi di un’operazione targata giunta Brivio o giunta Pd”. La conclusione? Il progetto è stato approvato.

Ileana Noseda