A SANTO STEFANO “ABC” –
ABITARE BENE LA COMUNITA’

ABC2LECCO – Ha formalmente preso il via questa sera alle 18 al Bar Mojito di viale Turati con la sua presentazione e un augurale aperitivo, l’ambizioso progetto per il quartiere lecchese Santo Stefano “Abitare_bene_la_comunità”.

Il progetto di coesione sociale che vuole alleviare, e perché no, risolvere il più possibile, le fragilità sociali ed economiche che il quartiere Santo Stefano, soprattutto nelle sue figure di anziani e immigrati, ma non solo, vede sempre più crescere e incancrenirsi.

Un progetto che, promosso e coordinato dall’Associazione volontari Caritas insieme alla Società San Vincenzo de Paoli, Consorzio Consolida, Cooperativa Arcobaleno, Associazione Qualcosa in più, Parrocchia di S.Francesco, Polisportiva Aurora San Francesco e più defilato il Comune di Lecco, vuole cercare delle risposte ai bisogni concreti dei cittadini. Su tutti quelli della casa, del lavoro e del sostentamento alimentare delle persone in difficoltà.

Un progetto articolato, complesso, ambizioso, che si sviluppa sulla durata i tre anni.

Per la sua specificità e articolazione è stato individuato e scelto dalla Fondazione Cariplo come progetto pilota per un Welfare di comunità. Un aiuto, mutuo-aiuto e valorizzazione dei legami, da proporre poi in tutta la Regione.

Il sostegno della Fondazione Cariplo ha permesso di ricevere dalla stessa un contributo economico molto importante, ben 218.000, su un ammontare di costi complessivo previsto nella misura di 373.000 euro.

E’ indubbio che la scelta del Quartiere di Santo Stefano come “sperimentatore” di queste modalità e ricerca di risposte ha ragioni particolare. Positive e negative.

Quelle positive sono senza dubbio la presenza di un forte e sentito tessuto associazionistico che già svolge un fondamentale ruolo di smussatore del disagio, di calmiere della crisi. La Società Vincenzo de Paoli già da anni si preoccupa della consegna dei pacchi alimentari ai più bisognosi, la Parrocchia di S. Francesco è uno sportello riconosciuto di ascolto e accoglienza solo per citare i primi.

Gli aspetti “negativi” o di criticità sono altrettanto evidenti. Il Quartiere raccoglie il maggior numero di over 65 in carico ai Servizi sociali del Comune.

Ed in generale con il più alto tasso in generale di anziani over 65 di Lecco. Ben 1625 su 5231 residenti totali del quartiere e 48330 persone in complessivo in città. Il 31,06% quindi. E soprattutto, da qui la criticità sociale ma non solo, i 2/3 degli over 65 del quartiere sono anagraficamente soli, cioè vivono in un nucleo famigliare mono-componente.

E’ il primo, insieme a Pescarenico , in percentuale, per il numero di stranieri residenti. Ovviamente non è la figura dello straniero in sé una negatività e che oggi, lo straniero ha la difficoltà maggiore di integrazione sociale e minori strumenti per affrontare la crisi ed il disagio non avendo forti e lunghi legami con i vecchi residenti.

Sono 220 le unità immobiliare gestite da Aler nel quartiere di Santo Stefano di queste ben 14 hanno pratiche legali aperte per morosità degli inquilini, di cui 8 con titolo esecutivo.

A questi dati vanno aggiunte una sessantina di famiglie seguite dall’Associazione San Vincenzo de Paoli attraverso l’offerta di pacchi alimentari e contributi economici, oltre a quelle numerose famiglie accompagnate economicamente dall’Associazione volontari Caritas.

Proprio a fronte di questa fotografia e di altri dati raccolti il Progetto raccoglie un bisogno di sostegno per restituire al Quartiere un nuovo vivere la comunità.

Da essere una Comunità al sentirsi una comunità prendendosi cura di sé, prendendosi cura degli altri. Come concretamente?

ABC1E’ stato spiegato oggi da Luca Longoni il coordinatore del Progetto che ha raccontato, alla presenza del Prof Carlo Mario Mozzanica e di Enrico Rossi di Fondazione Cariplo, del vicesindaco Vittorio Campione e di tanti volontari del quartiere,

Ascoltare i bisogni, le difficoltà e le proposte, affiancare le famiglie in difficoltà, gli anziani che abitano soli, individuare piccoli lavori occasionali per aiutare chi ha bisogno di un sostegno economico. Il tutto fatto con l’aiuto di tutto il quartiere: associazioni, commercianti, enti pubblici, la Parrocchia e ogni singolo cittadino.

Con pranzi a prezzo calmierato, con una tessera promozionale per chi fa la spesa nei negozi del quartiere che genera sconti e soldi per un fondo di aiuto a chi ha bisogno , aumentare le relazioni di buon vicinato, organizzazione di feste del e nel quartiere, giornate di raccolta locali di alimenti, stipula di accordi con supermercati e negozianti, recupero dei pranzi non consumati dal servizio mensa scolastica e ridistribuirli alle persone in difficoltà (se si pensa che il 30-35% dei pasti nelle scuole non vien consumato e quindi sprecato, il Comune in primis ma non solo, ha già fin da subito enormi margini economici di risparmio e di recupero per essere impiegati in finalità sociali e di benessere pubblico), creazione di nuovi orti sociali di quartiere dove produrre frutta e verdura da impiegare in parte per ile famiglie in difficoltà, nonché di pranzi comunitari nel quartiere e di individuazione di famiglie “tutor” residenti a S. Stefano, grazie alle quali le famiglie in difficoltà economica e sociale possano essere gradualmente introdotte nella vita sociale del rione in grado di affiancare, tutelare, agevolare questo ingresso e questa medizione.

Insomma un progetto come dicevamo ambizioso, dove forse un po’ troppe risorse economiche sono impiegate per pagare il personale professionista destinato alle associazioni, più che alla concretezza del bisogno, dove molto del successo dipende dalla condivisione e dalla capacità di fare squadra delle varie realtà, oggi riconosciuto dalle stesse un’incognita essendo più abituate a “fare da sè”.

Il numero necessario e duraturo di volontari necessari sui tre anni. Però, lo si è visto stasera all’Inaugurazione, al taglio del nastro, la fiducia c’è la speranza pure.

Se il Bar Mojito poi togliesse le macchinette slot “mangiasoldi” dal suo locale che stroncano non poco la possibilità di “sfidare le fragilità sociali ed economiche del quartiere di Santo Stefano di Lecco ”, come per altro recita lo slogan del “Progetto ABC Abitare bene la Comunità” di cui è anche lo stesso bar aderente, oggi si sarebbe dato il via a qualcosa di cui andare totalmente orgogliosi.

>>> SCARICA IL PROGETTO “Abitare bene la comunità”