A OLGINATE 50 ANNI DI AIDO CON POPIA, MARIANI E IL DOTTOR MARTINI

OLGINATE – Festa in Comune per il 50° anniversario della sezione locale Aido, premiati il volontario Mariani, il commendator Popia e il dottor Cristiano Martini

Nella serata di mercoledì 22, dopo la messa di martedì 7, la sezione Aido di Olginate è tornata a riunirsi in Comune per festeggiare il suo cinquantesimo anniversario. Alla presenza del sindaco Marco Passoni, del parroco di Olginate don Matteo Gignoli e del Prefetto di Lecco Sergio Pomponio, si sono festeggiati i traguardi della sezione, che ad oggi conta 1080 iscritti ed è tra le più attive sul territorio nell’ambito della sensibilizzazione alla donazione.

Tra gli ospiti era presente il commendatore Fabiano Popia, presidente di Aido Basilicata e della sezione di Valsinni, Matera: questa è gemellata alla sezione di Olginate poiché Popia, che ha vissuto nel comune in giovane età, ha conosciuto la realtà della donazione degli organi grazie alla figlia Rosella, ex studente del Volta di Lecco morta in un tragico incidente stradale in Basilicata. I genitori della giovane, che desiderava che i suoi organi fossero donati, hanno espresso le sue volontà e hanno iniziato a diffondere il messaggio positivo dell’Aido in una regione che, fino ad allora, non era a conoscenza della realtà della donazione.

Per questo motivo la Regione Basilicata, l’Aido Basilicata e l’Anci Basilicata hanno voluto premiare le figure di spicco della sezione olginatese, scintille che hanno permesso alla catena positiva di diffondersi: Giampietro Mariani, ex sacrestano e storico volontario di Aido Olginate, e il dottor Cristiano Martini, ex primario del reparto di Neuroscienze dell’ospedale Manzoni di Lecco, in prima linea per i trapianti.

Martini ha voluto sottolineare che “da parte mia, come doveroso, c’è stato il lavoro in ambito scientifico, ma il vero motore di tutto sono stati e saranno i volontari; Popia è stato un esempio importante perché grazie a lui si sono potute aprire strade nuove“.

Il sindaco di Olginate Marco Passoni e l’ex primo cittadino Italo Bruseghini hanno poi introdotto Popia sottolineando come “da un avvenimento negativo, abbia piantato e fatto germogliare un seme così grande”; il commendatore, accompagnato dalla zia della figlia Gina Solaro, ha ricordato come “la comunità olginatese mi abbia insegnato a stare tra la gente, mantenendo il rispetto nonostante vedute differenti. Ringrazio ancora oggi Martini e Mariani per aver aperto il mondo delle donazioni a mia figlia, poiché, dopo ciò che è successo, ho “consumato” tre furgoni accompagnato per mano da loro per diffondere questo messaggio in tutta la Basilicata; abbiamo raggiunto più volte un traguardo straordinario, la prima regione del sud Italia per numero di prelievi, e da 28 anni, nonostante non abbia trovato sempre il sostegno delle amministrazioni, sto sponsorizzando l’Aido, per rispetto di Rosella”.

Mariani è stato premiato da Giulio De Capitani, che ha ringraziato “i presenti e chi è intervenuto oggi: i sindaci Passoni di Olginate e Matteo Colombo di Valgreghentino, il Prefetto Sergio Pomponio, don Matteo Gignoli, l’AVIS, il presidente dell’AIDO regionale Corrado Valli e quello provinciale Giacomo Colombo, i consiglieri comunali di maggioranza e minoranza e i tanti amici”. De Capitani ha poi letto una lettera scritta dal professor Martini e indirizzata idealmente a Rosella Popia, in cui si è visto come Fabiano Popia avesse reso il dolore provato e gli insegnamenti appresi “solidarietà concreta”.

L’intervento del Prefetto Sergio Pomponio ha concluso la serata, ricordando che “con queste storie possiamo vedere la dimensione privata che si proietta nella collettività disposta al dono e all’accoglienza; molte persone hanno contribuito alla crescita di questo territorio e hanno anche ricevuto tanto in cambio. Al di là del vincolo paterno con Rosella, con il suo impegno Fabiano Popia ha cominciato un percorso virtuoso che ha coinvolto un’intera Regione, portando avanti un messaggio fondamentale di una vita che va oltre la morte. La donazione degli organi è caratterizzata dal fatto di alterare il rapporto con il corpo, la parte più importante di noi, dalla quale è molto difficile staccarsi anche per chi, da credente come me, crede nell’immortalità. Ringrazio Fabiano per questo esempio”.

La serata si sarebbe dovuta spostare al Teatro Jolly, con la presenza del generale Carlo Calcagni; vista l’indisposizione del generale, però, l’evento sarà rinviato al 2024.

Michele Carenini