8 MARZO. LE SCELTE AMARE
AL FEMMINILE, QUANDO L’AMORE PRENDE LA MANO

elena soliolovaLECCO – Il giorno più felice della vita di Elena Soliolova è stato il 4 aprile 1993, giorno del suo ventinovesimo compleanno e della sua partenza dalla Russia per l’ Italia “Ero felicissima, pensavo, vado a vedere un altro mondo”.

Una bellezza russa raffinata, occhi scuri, modi delicati, sguardo che nonostante tutto non ha perso la serenità, Elena non è una donna vistosa, ma si fa notare.

Oggi pensa che avrebbe fatto meglio a rimanere a Yarosalv, un milione di abitanti, sua città di nascita.
Qualcosa non ha funzionato, la ruota è girata male, la vita non ha le ha sorriso come quando sull’aereo che la portava da Mosca in Italia brindava con le sue amiche del gruppo di ballo al quale apparteneva.

Sì perché Elena è arrivata in Italia come ballerina di un gruppo di quattro ragazze. “facevo il varietà – racconta– ballavo e mi piaceva”.

Lei nasce come ingegnere civile, una laurea presa in Russia, l’altra al Politecnico di Milano. “Nel mio Paese – dice – il giorno lavoravo come ingegnere e la sera ballavo nei teatri. E non era una cosa strana, molte ragazze che amavano il ballo lo facevano”.

L’idea di esibirsi in Italia la elettrizzava, si aggiungeva la voglia di conoscere un Paese così lontano. “Ora non sono sicura che sia stata una buona idea. Un matrimonio sbagliato con un italiano e tutte le conseguenze che ne sono derivate mi hanno reso questa vita molto difficile”.

Oggi Elena ha una figlia adolescente, un matrimonio andato male alle spalle, è disoccupata, abita in una casa popolare a Lecco e per arrabbattarsi ha fatto mille lavori.

“All’inizio pensavo che con mio marito sarei stata felice. Poi fin dal giorno del matrimonio mi sono resa conto di avere fatto un grosso errore. Dopo poco lui, pieno di debiti, mi ha chiesto di andare a lavorare nei night di mezza Italia. Non volevo ma sono dovuta andare. I soldi in casa mancavano e mia madre mi diceva ‘ma cosa sei venuta a fare qui? Non stavi bene in Russia?’. Ho fatto la intrattenitrice nei night, mai mi sono spinta oltre. E i soldi che guadagnavo li mandavo in gran parte a mio marito”.

Dopo poco decide di farla finita con quel matrimonio e con la bimba piccola si separa. Prende la laurea anche in Italia, inizia a fare la cameriera, lavora come ingegnere, come commerciale, come operaia. La crisi di questi ultimi anni l’ha buttata a terra, come a molti.

“Oggi mi sento intrappolata – dice con amarezza – non trovo lavoro qui nemmeno con la mia doppia laurea e non posso tornare in Russia perché non raggiungerei il minimo della pensione”.

Cosa dici a tua figlia? “Di trovare un lavoro e non farsi prendere dalla passione e dall’amore. A me hanno rovinato la vita”.

(B. B.)