LECCO – 612 è il numero di richiedenti asilo che il Viminale ha attualmente stanziato nella provincia di Lecco, territorio di 340.000 abitanti cui spetta il 5% dei migranti smistati dal centro di accoglienza regionale di Bresso. La maggior parte di essi si trovano nel capoluogo (101 nella palestra delle scuole di Maggianico, 21 in strutture Caritas, 6 da affittacamere) ma la situazione è in continuo divenire.
Lo rivela Daniele De Salvo nelle pagine locali del quotidiano cartaceo Il Giorno, che ha fatto i conti in tutti i CARA lecchesi. La realtà lecchese con il numero più alto di richiedenti asilo è l’ex colonia “Artigianelli” a Maggio di Cremeno, dove 118 rifugiati (in una frazione di circa 500 residenti) sono affidati alla cooperativa cattolica romana “Domus Caritatis”.
De Salvo censisce poi i 60 migranti che hanno riempito l’ex foresteria delle Fiamme gialle di Airuno, luogo noto in passato come base ‘ndranghetista dei Coco-Trovato. 40 è il numero degli ospiti della casa del Coe “La Montanina” ad Esino Lario, la prima associazione nel nostro territorio ad essersi fatta carico dell’emergenza migranti, che nella sede centrale di Barzio accoglie altre 8 persone.
Notizia recente è l’arrivo di 32 profughi ai Piani Resinelli, destinati ad un immobile della Comunità montana. Ancora, tra Colico Calolziocorte e Vercurago la comunità “Il Gabbiano” ha in gestione 47 migranti, ed infine nuclei più piccoli sono distribuiti tra altre realtà della Brianza ed a Ballabio.
«Stiamo incontrando molti problemi nel reperire luoghi idonei – commenta il viceprefetto Stefano Simeone al collega de Il Giorno -. Purtroppo constatiamo anche molte resistenze da parte di diversi amministratori locali. Il numero dei richiedenti asilo politico non rappresenta un’emergenza, si tratta di cifre molto contenute rispetto al totale dei residenti, ma rischia di diventarlo se non riceviamo collaborazione e aiuto».