202 ANNI PER LA POLIZIA
PENITENZIARIA, RIFLESSIONI
DAL CARCERE DI LECCO

LECCO – Lunedì 9 settembre la Casa circondariale di Lecco celebrerà il 202° anniversario di fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria, nato nel lontano 1817 e dipendente dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia.

Un compito delicato e complesso, quello degli agenti chiamati quotidianamente alla gestione delle persone sottoposte a provvedimenti di restrizione o limitazione della libertà personale, un ruolo importante che trova spazio anche nel fondamentale compito di rieducazione e riadattamento sociale dei detenuti attribuito al sistema carcerario.

Un tema poco trattato e generalmente scarsamente approfondito, che quest’anno si è potuto approfondire anche attraverso l’installazione Extrema Ratio, un percorso esperienziale che ha ricreato nel cortile del municipio le condizioni di vita dei detenuti all’interno delle carceri italiane, attraverso una cella di 8 mq realizzata nella falegnameria del carcere di Bollate per il progetto “Diamoci un’altra chance: quale giustizia?”

Una riflessione dovuta, che prende le mosse anche da un dato allarmante, che non risparmia nemmeno Lecco, quello che rivela la condizione di sovraffollamento delle carceri.

Questioni delicate e complesse che impegnano anche il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Lecco, Marco Bellotto, psicologo e psicoterapeuta, presentato ai detenuti della Casa Circondariale di Lecco in occasione di un momento di particolare importanza proprio rispetto ai temi della rieducazione carceraria: la presentazione della donazione di attrezzature da palestra per l’attività fisica effettuata da un privato ai detenuti della struttura.

Quella donazione, supportando la possibilità di creare attività di recupero e condivisione e favorendo lo sviluppo della pratica dell’attività fisica in un contesto di detenzione, esprime un’attenzione nei confronti delle strutture di detenzione che deve rimanere alta, sempre.