LECCO – Questa mattina quando alle 8.00 sono suonate le campanelle delle scuole, gli studenti del Parini sono entrati nell’istituto e al posto che salire nelle aule si sono fermati e nell’atrio e lì si sono seduti per protesta.
“Dopo aver saputo che stavamo organizzando un’assemblea per oggi, hanno fatto partire i caloriferi del primo piano oggi, ma ci stanno solo prendendo in giro perché Francesco Corti – rappresentante della consulta – ha saputo dalla Provincia che la caldaia ha una falla e già da domani il riscaldamento si fermerà di nuovo per altre due settimane”, spiega ai suoi compagni Walter Parindelli, candidato alla carica di rappresentante d’istituto.
Nessuna circolare o comunicazione ufficiale sarebbe arrivata dalla scuola e anche qualche professore si lamenta “fa più caldo fuori che dentro”. La scuola è al momento sprovvista del dirigente scolastico che ha preso un periodo di aspettativa, al suo posto Carlo Cazzaniga, il reggente, che afferma di non essere stato avvisato di questa dimostrazione: “Ho capito che stava succedendo qualcosa quando sono arrivato a scuola e ho visto le bandiere rosse che sventolavano”, gli studenti sono infatti stati supportati per l’organizzazione dal collettivo di sinistra “Sempre in lotta”.
“Gli scorsi giorni so che sono venuti degli operai per sistemare il riscaldamento e avrebbero dovuto risolvere il problema, ma queste sono cose di competenza della provincia e io, non essendo preside, non sono nemmeno qua tutti i giorni”.
Il giudizio su questa manifestazione non è comunque necessariamente negativo: “I ragazzi si sono mossi, hanno contattato la Provincia e hanno organizzato un’assemblea per parlare di un loro disagio, anche se la prospettiva di saltare un giorno di scuola per qualcuno può essere sempre e comunque allettante…”
Manuela Valsecchi