L’OPINIONE: “UCRAINA,
GUERRA PACE. CHE FARE?”

Da giovedì 24 febbraio, l’inizio dell’invasione militare dell’esercito russo in Ucraina, assistiamo ad una guerra fratricida che il mondo intero condanna, nessuna persona razionale avrebbe pensato che si giungesse a tanto, nel cuore dell’Europa, bombardamenti, morte e distruzione stanno prevalendo ad ogni spazio di dialogo.

Le testimonianze di vicinanza e solidarietà con il popolo Ucraino sono state immediate e dovranno continuare sino al cessate il fuoco ed alla pace, la reazione compatta di tutti i Governi europei hanno di fatto isolato l’azione folle dell’invasione di un altro Stato sovrano.

Di fatto il governo russo con il suo presidente Putin, in 10 giorni, è stato isolato non solo nell’opinione pubblica ma nelle stesse Istituzioni Mondiali come l’ONU, il parlamento Europeo, il Comitato Olimpico le Organizzazioni sportive Europee, sollevando un moto diffuso di opposizione interna.

Le cause della guerra risalgono dal colpo di stato del febbraio 2014, la famosa rivolta di Piazza Majdan, venne destituito il governo considerato filorusso, sostituito da personaggi discutibili filooccidentali immediatamente riconosciuti dagli USA, da loro ispirati e finanziati. Il grave atto illegale suscitò un’immediata rivolta delle popolazioni russofone, che portarono entro lo stesso anno alla separazione della Crimea con un referendum al 94% decisero di rientrare nella Federazione Russa, a differenza delle due provincie del Donestsk e Lugansk dove iniziò la guerra fratricida che ad oggi conta circa 20.000 morti.

In tutti questi lunghi e laceranti 8 anni, nulla venne posto in essere, dalla Comunità Internazionale, per redimere le rispettive ragioni ed esigenze, vennero adottate esclusivamente delle sanzioni che già da allora vede la Russia emarginata ed esclusa dal consesso internazionale. Al contrario, si sono fomentate ed incoraggiate le spinte e le provocazioni (entrata nella NATO) che drammaticamente ci hanno portato laddove nessuno di noi avrebbe mai pensato di potere arrivare, alla guerra ed alla invasione dell’Ucraina dall’esercito russo.

È importante avere ben chiaro questi passaggi che individuano anche le responsabilità, non per avvallare l’escalation e la decisione scellerata dell’invasione decisa da Putin, ma per comprenderne le cause, la materia del contendere che non riguarda solo i due Paesi belligeranti, ma da queste individuarne le vie di uscita, impostare un dialogo tra soggetti titolati con adeguate modalità, augurandoci che giungano alla auspicata e duratura soluzione.

Il soggetto determinante e protagonista sinora defilatosi è il governo di Washington, solo il loro diretto coinvolgimento nella trattativa e negli accordi, potrà segnare una svolta alla crisi Ucraina.

Le drastiche e straordinarie decisioni adottate dall’Unione Europea oltre alle sanzioni, nello specifico, l’invio di armi letali quali i missili anticarro, a sostegno della resistenza Ucraina, non sono condivisibili, è come gettare benzina al fuoco, mentre la vocazione Europea e dei suoi padri fondatori è sempre stata orientata alla ricerca delle reciproche necessità ed esigenze di sicurezza e di Pace tra le parti.

Non esistono scorciatoie o soluzioni alternative alla pace, chi crede di imporre soluzioni unilaterali, oppure di lasciare incancrenire lo scontro armato, ci condurrà ad uno scenario drammatico per tutti i popoli europei.

Sergio Fenaroli