LECCO – “Negli scorsi mesi in Consiglio comunale avevo già denunciato l’incuria che regna nell’alveo del Caldone proprio nelle prossimità di via Carlo Porta: la voragine che si è aperta negli scorsi giorni è la manifestazione fisica di quanto sia peggiorata la situazione nonostante la richiesta fatta all’amministrazione Brivio di porre maggiore attenzione a quel pezzo di città” dichiara il consigliere comunale Emilio Minuzzo.
“Eppure lì, da anni, esiste un cartello esplicito: zona di esondazione- continua il Consigliere – Perché da lì il torrente Caldone, dopo una breve boccata d’aria, torna ad immergersi nel sottosuolo prima nel parcheggio e poi sotto la fondamentale circonvallazione viaria di viale Dante e viale Costituzione, un punto nevralgico della viabilità cittadina“.
“Una situazione che, come dichiarato dalla Giunta comunale, pare sia sotto controllo solo dal 2014, peccato che Brivio, sia diventato sindaco nel 2010. In una stagione come questa in cui di pioggia non se ne vede all’orizzonte, oltretutto, in un mese in cui vi sono zero sollecitazioni, zero vibrazioni a causa dell’assenza di traffico, come è possibile che si sia aperta una voragine?” prosegue Minuzzo.
“Al fine di garantire la sicurezza ai cittadini, soprattutto laddove scorre in fiume in un punto già dichiarato critico per rischi di esondazione, nel corso del prossimo Consiglio comunale presenterò una formale interrogazione per capire quali e quanti controlli periodici erano in programma e quando sono stati eseguiti, con la speranza che eventi del genere non si verifichino più” conclude il Consigliere comunale.
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