VIRGINIO BRIVIO “AL SUCCESSORE
LASCIO UNA CITTÀ CONCRETA
E SOLIDALE COME POCHE”

Si va facendo sempre più strada una divaricazione tra stati d’animo e comportamenti conseguenti. Da una parte la comprensibile voglia di lasciarsi alle spalle il virus e di aprire e aprirsi a una nuova dimensione di libertà – magari anche, e non solo simbolicamente, gettando la mascherina che ormai viene vissuta come una sorta di supplizio – e dall’altra il richiamo alla prudenza, la quotidiana evocazione di una seconda ondata che frena non solo gli entusiasmi individuali, ma anche una ripresa in pieno delle diverse attività.

Dentro queste diverse tendenze è fin troppo facile richiamarsi all’equilibrio, quasi che si tratti di mediare posizioni opposte. Lasciatemi peraltro dire che le esternazioni dei virologi stanno giocando un ruolo non propriamente rassicurante. Al di là delle divergenze scientifiche e delle relative “diagnosi” sul presente e sul futuro, resta impressa la “virulenza” – è il caso di dire – della loro verbosità mediatica.

Tornando a noi le sfide sono assai più concrete e la gamma delle richieste e delle esigenze sempre più ampia. Noi stessi e l’amministrazione che verrà non conosciamo la cornice di un quadro non ancora dipinto. Siamo impegnati sul versante della scuola cercando di conciliare lo spirito didattico e le caratteristiche di convivenza degli studenti con le precauzioni che non sono scritte nel marmo, ma oscillano a misura dei grafici e dell’alternanza dei valori che si manifesteranno alla riapertura.

Ma io voglio spendere una parola decisa e prendermi l’impegno di lasciare ai nostri successori il testimone di una città che sa essere solidale come pochi, ma che è poco incline agli appelli e alle mozioni degli affetti, dà una mano ed interviene solo se vede un progetto concreto e versa un contributo solo se sa che sarà bene utilizzato.

Questo è il clima che si deve ricreare in tutti gli ambiti, per la semplice ragione che quando il bisogno si farà più acuto e multiforme, state tranquilli che non c’è comunità, né istituzione, né assessorato che potrà chiamarsi fuori dalle responsabilità.

Voglio dire con questo che il concetto di interdisciplinarietà è oggi più che mai valido e necessario, perché gli aspetti concreti saranno attraversati da valenze psicologiche e da reazioni insondabili e noi dobbiamo avere l’umiltà di collaborare con gli esperti per ottenere risultati efficaci e per fare meno danni possibili!

Virginio Brivio
Sindaco di Lecco