VILLE MALNAGO, ULTIMO ATTO:
IN CASSAZIONE LA SENTENZA
D’APPELLO DEL FEBBRAIO 2023

LECCO – Ultimo atto del processo sui presunti abusi edilizi nella costruzione delle ultra famose villette di Malnago, a Lecco (nell’immagine in copertina).

Presentato infatti il ricorso in Cassazione avverso la sentenza di Appello nei confronti di Giorgio Siani, ingegnere, già sindaco leghista di Mandello del Lario, del costruttore Ivan Curti e dell’amministratore della società Poggi srl Stefano Cristian Fontanive di Colico.

I giudici milanesi hanno ridotto le pene rispetto ai colleghi lecchesi e inflitto 9 mesi di reclusione (contro un anno e 4 mesi del I grado) nei confronti di Siani, sanzionato con 15mila euro Curti e 12mila euro Fontanive.

Tutti e tre – secondo i giudici – sono da ritenere colpevoli di presunti abusi nella costruzione delle villette a Malnago, realizzate tra il 2012 e 2013.

Tre figure importanti: il progettista Giorgio Siani, l’impresa che ha realizzato gli immobili, la Curti Costruzioni con sede a San Siro, in provincia di Como, e l’immobiliare che le ha vendute, la Poggi srl.

Paolo Del Grosso

Rispetto al progetto che aveva ottenuto il nullaosta dal Comune di Lecco vennero realizzate volumetrie in più e dopo le verifiche dell’ufficio tecnico comunale venne emessa l’ordinanza di demolizione delle volumetrie aggiuntive. Da qui la denuncia dei proprietari e l’inchiesta dell’allora PM lecchese Paolo Del Grosso, che chiese il rinvio a giudizio per tutti i soggetti coinvolti.

Venne individuata una soluzione di compromesso tra gli indagati e i proprietari delle villette, ma i tre finirono a processo davanti al giudice lecchese Nora Lisa Passoni, accusati a vario titolo di abuso edilizio, truffa e falso.

In primo grado – a gennaio del 2022 – venne condannato a un anno e 4 mesi di reclusione Siani, sei mesi al costruttore Curti, e 10 mesi all’amministratore delegato dell’immobiliare Fontanive.

In Appello (sentenza dello scorso febbraio) ci fu uno sconto di pena e adesso, con il ricorso in Cassazione, si attende l’ultimo giudizio. Quello definitivo.

A.Pa.