Ho aspettato qualche giorno per vedere se anche quest’anno si levasse la voce autorevole di un agronomo militante ben conosciuto in città che diffidasse l’amministrazione comunale a permettere lo “scempio”, a suo giudizio, di collegare le luminarie ai rami degli alberi. Di solito lo faceva in via preventiva, cioè la diffida partiva ancora prima che le luminarie venissero posizionate.
Ho atteso invano un suo reiterato intervento che non c’è stato ne prima e nemmeno successivamente.
Dopo avermi “smaronato“ per cinque anni come assessore su questo argomento e dopo aver trovato negli ultimi due anni con le società incaricate, in preda all’esasperazione, soluzioni tecniche rispettose e non invasive per la salute degli alberi ho preso buona nota che si è tornati, nel più assordante silenzio, alle pratiche e alle consuetudini tanto biasimate da codesto agronomo militante.
Ah, dimenticavo: adesso governano gli ambientalisti che possono permettersi di fare ciò che vogliono con gli alberi in città , ci sono gli stessi problemi di prima, financo aggravati da procedure di installazione delle luminarie sul lungolago che hanno peggiorato la situazione. Tuttavia, gli alberi, mi dicono che adesso sono felici, come lo è l’agronomo, perché in municipio adesso ci sono degli amici che si prendono cura della loro salute.
Il miracolo si è compiuto, il problema continua ad esistere ma evidentemente l’autorevolezza del “nuovo medico” consente di ignorarlo.
Corrado Valsecchi
Capogruppo
Appello per Lecco
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