“APPELLO” SU GRANDE LECCO
E CABINA DI REGIA

valsecchi corradoDa troppo tempo Lecco ha smesso di fare rete e questo vale per tutti senza eccezioni. Il marchio inconfondibile che ha consentito a Lecco di crescere e migliorarsi, negli anni scorsi, era dettato da un network  unitario di tanti attori che indirizzavano ed orientavano le strategie politiche, sociali ed economiche del Lecchese.

Questi attori erano le Istituzioni, la Camera di Commercio, le associazioni datoriali e sociali e le organizzazioni dei lavoratori. Sembra che questo sodalizio si sia volatilizzato, non esiste più . Ognuno alla ricerca del suo spazio, spesso senza esclusione di colpi. La vittima più illustre della mancanza di una vera cabina di regia e di una strategia unitaria sarà, con ogni probabilità, la ricaduta (non esaltante per mancanza di progettualità e pianificazione) di Expo sul territorio lecchese.

Bisogna tornare a credere nei rapporti unitari, nella pianificazione programmata e in strategie lungimiranti. Se è il caso identificando assieme tutti i nuovi attori di questa rinascita di un “patto sociale”.

Bisogna fare in fretta perché da settembre, a Roma, partirà una nuova ondata di discussione e conseguenti provvedimenti che riguardano le città metropolitane che andranno a ridisegnare i confini e l’architettura del sistema istituzionale italiano. L’accorpamento dei Comuni non dovrà essere una misura sancita da un decreto legge, ma una scelta necessaria, condivisa e discussa con le comunità . Viceversa è destinata al prematuro fallimento. La riduzione dei costi relativi alla rappresentanza politica ( province, comuni, enti sovracomunali, aziende partecipate, etc…) e tecnica ( dirigenti, impiegati pubblici, cda, etc ) diventerà presto una realtà necessaria per riformare i territori e lo Stato. Queste rilevanti trasformazioni verosimilmente potrebbero essere assunte con politiche d’imperio da parte del sistema politico e amministrativo centrale. I territori rischiano di essere solo spettatori impotenti, senza diritto di parola, in virtù della necessità di riformare lo Stato e ridurre i costi. Obiettivo condivisibile, ma che ci deve vedere in prima linea dettando al Governo Centrale nel merito e in maniera chiara e condivisa le nostre aspettative. Potremo farlo parlando di un progetto articolato di Grande Lecco, superando vocazioni campanilistiche arcaiche ed anacronistiche, ma coinvolgendo nelle scelte le comunità locali. La mancanza di una cabina di regia e di un nuovo network che faccia rete e definisca le priorità per il nostro territorio non è necessario, ma indispensabile ! Occorre fare in fretta, superando anche qualche distinguo e consentiteci anche qualche egoismo ingiustificato vista la situazione dicrisi e di sofferenza in cui città e territorio versano.

Corrado Valsecchi
Portavoce Appello per Lecco