LECCO – È nata in città una scuola dell’infanzia montessoriana. La realtà è quella centenaria dell’asilo di Bonacina, tra le rive del Caldone e il bosco, in un edificio ristrutturato nel suo aspetto esteriore e rinnovato nello spirito d’insegnamento per i massimo 35 bambini che accudisce e aiuta a crescere.
Nell’ultimo anni infatti il collegio docenti ed il Cda della scuola “Antonio Piloni” hanno avviato una ampia riflessione sui bisogni educativi emergenti dei bambini dai 3 ai 6 anni e le insegnanti hanno iniziato un corso di formazione sul metodo Montessori con la supervisione di Fondazione Montessori Italia (FMI), da cui è nato il progetto di riqualificazione degli spazi e dei materiali della scuola.
Maria Montessori, scienziata e pedagogista che ha riformato il modo di fare scuola quasi cent’anni fa, diceva con lungimiranza che “il bambino è un’anima che si svolge – e che – nessuna guida, nessun maestro potrebbe indovinare il bisogno intimo di ogni allievo e il tempo di maturazione a ciascuno necessario”.
“Vogliamo restituire ai bambini tempi adeguati di maturazione delle loro abilità e competenze – spiegano gli educatori della Piloni – senza fretta e rispettando la loro natura, in modo che ciascuno di loro possa scegliere l’attività per cui è più portato in un determinato momento del suo percorso evolutivo, senza paura dell’errore e dentro a un contesto sapientemente pensato e preparato dall’insegnante. Gli stimoli offerti ai bambini saranno tanti e diversificati così che ciascuno possa sperimentare l’indipendenza e l’autonomia e porre le basi della costruzione della propria autostima, nel rispetto di quella dei compagni”.
Tra le novità, nelle aule c’è uno spazio interamente dedicato alla vita pratica, ad esempio i bambini che lo desiderano potranno preparare ogni giorno lo spuntino di metà mattina per i compagni, e uno spazio simbolico per il gioco; un altro spazio è dedicato alle attività sensoriali e alle abilità fino motorie, sino ad arrivare agli spazi dei linguaggi, della matematica e della vita cosmica. L’ampio spazio ristrutturato del cortile e del giardino è diventato uno strumento di lavoro in tutte le stagioni dell’anno, in modo che tutti i sensi dei bambini siano immersi e stimolati dalla meravigliosa scansione dei tempi che la natura ci dona nel suo continuo trasformarsi e rigenerarsi.
“In questa fase di sperimentazione – prosegue lo staffa dell’asilo – a fianco delle attività legate al metodo, le insegnanti manterranno distinti alcuni laboratori psicomotori ed espressivi. In particolare un’aula verrà completamente allestita con materiali diversi a disposizione del bambini per libere sperimentazioni, rappresentazioni e/o installazioni secondo la nota filosofia educativa di Reggio Children del pedagogista e maestro Loris Malaguzzi dove i bambini potranno sperimentare liberamente linguaggi diversi e creare connessioni tra le cose attraverso l’incontro con più materiali (creta, reperti naturali, carta ecc.) con l’ausilio di un tavolo luminoso oppure del microscopio digitale. Qui l’insegnante avrà il compito di valorizzare l’espressività e la creatività di ciascun bambino e dei bambini in piccolo gruppo”.
Chiara Panzeri