LECCO – Per una volta provo a non occuparmi di dati in senso stretto per esprimere invece una valutazione, come sindaco e come cittadino, sulla fase che stiamo vivendo tra speranze e apprensioni.
Come altre istituzioni della città, a partire dalla Prefettura, ci siamo mossi dal primo minuto per garantire sicurezza e risposte concrete ai bisogni che si andavano via via manifestando. Se ora siamo in un momento meno drammatico e orientato verso il ripristino della cosiddetta normalità è anche per il comportamento dei lecchesi.
Eppure in questi ultimi giorni ho avuto occasione di irritarmi e indignarmi. Lo dico a chiare lettere e con un linguaggio che di solito non mi appartiene. Non permetteremo a nessuno di sgarrare e chi lo farà la pagherà (per essere chiari: sanzioni e denunce personali, chiusura temporanea di esercizi e preclusioni di spazi e luoghi laddove ci sono impropri assembramenti…).
A parte gli episodi di cronaca violenta che hanno caratterizzato il mercoledì sera, come la morte crudele di Chiara, uccisa da un’auto pirata con un guidatore poco più che ventenne, coraggioso nello schiacciare l’acceleratore, vile nel non prestare soccorso con una disinvoltura inaccettabile.
E ancora, altrettanto grave, le botte e la rissa in Piazza XX settembre tra due soggetti e gli accertamenti in corso in queste ore (si tratta di lesioni personali o di tentato omicidio?), che in ogni caso non possono, a mio avviso, consentire che questa persona sia già in libertà! O va trattenuta legalmente in attesa di accertamenti o va curata adeguatamente se incapace di autodeterminarsi.
Ma quel che qui voglio segnalare tornando al filo del ragionamento iniziato sull’insieme della nostra comunità è la disinvoltura di quei cittadini (giovani, ma non solo) che in nome di una legittima birretta post lockdown, affollano i bar o qualche angolo di montagna e, inebriati da una molla liberatoria, trascurano le precauzioni minime, dalla mascherina alla distanza. Non ci siamo.
L’impotenza e la superficialità di pochi non può compromettere, come più volte abbiamo detto in queste settimane, il rigore e la pazienza della gran parte dei lecchesi. Saremo intransigenti, anche perché ci siamo sempre mossi nel segno della prevenzione e non della repressione, dai sentieri alla città, convinti come siamo che le scelte fatte in sintonia con le altre istituzioni stiano dando i loro frutti.
Ma oltre a quanto detto, ho anche visto con i miei occhi auto sfrecciare, senza rispetto dei limiti e delle strisce pedonali, nell’inosservanza delle norme del codice della strada e con grave maleducazione. In questo fine settimana vigileremo al massimo, di concerto con gli altri corpi dello Stato, perché se è vero che la ripresa economica è essenziale per sopravvivere, il rispetto delle essenziali norme igienico sanitarie anti-covid ci devono permettere di vivere senza angosce e senza paura!
Virginio Brivio
Sindaco di Lecco