TORREGROSSA: ARCHITETTI
DIMENTICATI MA FONDAMENTALI
PER IL POST CORONAVIRUS

LECCO – Approfittare della situazione nella quale ci troviamo per snellire la burocrazia attraverso la tecnologia. Una maggiore attenzione per la filiera dell’edilizia e la rivendicazione per l’architetto di un ruolo da protagonista progettuale all’interno dei grandi cambiamenti che ci aspettano. Giulia Torregrossa, presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Lecco si rivolge alle istituzioni, ma anche ai suoi iscritti.

Per il Nord Italia e la Lombardia in particolare, da ormai un mese le attività di quasi ogni genere, educative, produttive, amministrative e culturali, sono pressoché sospese o a regime ridotto.

Il nostro vivace sistema socio/economico lombardo, quello di una popolazione di dieci milioni di abitanti, è praticamente bloccato. Nulla lascia intendere quando potremo ripartire e le prospettive sono tutt’altro che ottimistiche. Nel frattempo è ineluttabile che le aziende avranno perso commesse, il turismo ne uscirà decimato e il nostro sistema economico finanziario fortemente segnato, per giunta restiamo in attesa ormai settimanale di Decreti provvisori e poco chiari nella forma che rimandano periodicamente i termini in funzione della pandemia.

In questo quadro di eccezionale gravità, per gli oltre 900 architetti lecchesi, la prova che già da ora li attende sarà gravosissima, con fermi e rallentamenti di lavoro ed emolumenti che andranno a sommarsi alle già compromesse condizioni economico/professionali iniziali da anni irrisolte.

Secondo l’ultimo rapporto CRESME, l’Italia risulta essere il paese europeo con il più alto numero di architetti in attività (2.5 ogni 1000 abitanti) ma si colloca su 27 nazioni, al 19mo posto per reddito pro capite del professionista.

Sul fronte dei rapporti col Governo siamo ancora attoniti, mortificati, umiliati, nel avere visto marginalmente riconosciuto ruolo ed esistenza degli architetti liberi professionisti, nel decreto “Cura Italia”, già infelice dal nome, se non per incerte promesse su futuri interventi di là da venire.

È indispensabile in questa fase definire e proporre per l’intero settore delle costruzioni e della filiera edilizia in generale, gli strumenti edilizi, di procedura e legislativi che possano portarla nel breve periodo, alle migliori condizioni possibili per la ripartenza.

È indispensabile che tutti i procedimenti amministrativi urbanistici ed edilizi possano avvalersi di procedure informatizzate, evitando interruzioni di qualsiasi natura, anzi dovranno essere confermati e rilanciati, introducendo tempestivamente supporti informatici, oltre ad uno snellimento delle procedure burocratiche ormai da tempo anacronistiche.

Gli architetti, i pianificatori, i paesaggisti e i conservatori lecchesi devono e vogliono continuare nella pratica professionale, con la responsabilità che li ha sempre caratterizzati nel loro lavoro, in questo momento si aspettano un doveroso aiuto dalle amministrazioni locali e nazionali per uno snellimento delle procedure.

L’Ordine di Lecco e il suo Consiglio e la Consulta Lombarda, si è fatto portatore delle esigenze di tutti gli iscritti, presso gli organismi competenti, regionali e nazionali, in particolare al Consiglio dei Ministri  attraverso precise richieste di sgravi fiscali, per veder così riconosciuto il ruolo determinante degli architetti e liberi professionisti in quanto lavoratori e cittadini contribuenti :

  • Richiesta di rinnovo immediato e rilancio di tutti i bonus fiscali governativi, richiesta al governo di rivedere tutte le procedure legate alle autorizzazioni edilizie per ridurne i tempi di gestione e garantire piena operatività in gestione telematica.
  • Richiesta al governo di uno sgravio fiscale di cinque anni per tutti i professionisti che scelgano la forma associativa e che assumano lavoratori dipendenti.
  • Rivisitazione degli Indici Sintetici di Affidabilità per la partecipazione dei professionisti alle gare e bandi pubblici.

Il ruolo dell’architetto potrà essere determinante per la ripartenza progettuale e produttiva, a garanzia di un nuovo rapporto tra identità e innovazione, indispensabile per il dialogo tra i diversi saperi coinvolti nel futuro processo urbanistico-edilizio.

In questi ultimi anni, gli architetti di Lecco hanno riflettuto sul futuro delle città, sui grandi cambiamenti in atto e sull’importanza – all’interno della progettualità – del benessere di chi vive gli spazi sia interni che collettivi.
La grande sfida della rinnovata società civile post Covid-19 non ci coglie, quindi, impreparati.

Noi non ci fermiamo!

Giulia Torregrossa
Presidente dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Lecco