L’Assemblea dei Sindaci dei Comuni soci ha dato mandato a SILEA di verificare con Varese Risorse modifiche al progetto di teleriscaldamento per renderlo coerente con l’Atto di indirizzo che esclude l’uso di fonti non rinnovabili per alimentarlo.
Ancora oggi il progetto non è noto ai cittadini e agli stessi amministratori.
Per l’impianto è prevista una vita minima di 50 anni, un periodo significativo nel secolo scorso, un’eternità nel nostro.
Oggi un simile progetto deve guardare al futuro. Quello di Varese Risorse, per quel che conosciamo, non va in questa direzione. La scelta di una rete ad alta temperatura non consentirebbe l’integrazione efficiente di altre fonti basate su energie rinnovabili (per fermarci a tecnologie già disponibili, termico solare e pompe di calore integrate con il fotovoltaico). Si tratta dello sviluppo futuro del nostro territorio e non ha senso vincolare migliaia di utenze a una fonte energetica in regime di monopolio anziché pensare all’efficientamento degli edifici (sulla base di incentivi, detrazioni fiscali, comunità energetiche, ecc) e alla conseguente valutazione del fabbisogno di calore degli stessi.
Ribadiamo la necessità dello spegnimento del termovalorizzatore alla scadenza dell’AIA nel 2032 e guardiamo con grande preoccupazione all’ipotesi che il teleriscaldamento possa divenire un pretesto per allungarne la vita. Possiamo già da ora ridimensionare il forno in proporzione alla produzione di rifiuti indifferenziati che tutti auspicano ridotta anche da interventi come la tariffa puntuale e dal promesso piano industriale di SILEA che si dichiara orientato verso l’economia circolare. Quando la tariffa puntuale entrerà a regime, si potrà iniziare a ragionare su una possibile futura dismissione di una linea del forno che può comportare la ridefinizione dell’attuale AIA con la Regione.
Tra i punti dell’atto di indirizzo proposto dal Comune di Lecco si considera la possibilità di una partecipazione azionaria di SILEA alla gestione del teleriscaldamento: visto che l’eventuale teleriscaldamento sarebbe presto scollegato dal forno, quale sarebbe il vantaggio per i Comuni?
Riguardo alle fonti energetiche, ribadiamo il nostro no all’uso di fossili, abbiamo dei dubbi sul possibile ricorso al biogas di Annone (che troverebbe più conveniente utilizzo nell’autotrazione) e sul cascame termico di aziende del territorio di cui oggi è difficile prevedere il futuro.
Vorremmo capire meglio che cosa s’intenda con “Elaborazione di un piano di decarbonizzazione legato allo sviluppo del progetto di teleriscaldamento in termini di un cronoprogramma di riduzione delle emissioni della CO2 collegato agli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Unione Europea e dai conseguenti piani”, una delle “migliorie necessarie” presenti nel suddetto atto di indirizzo; sembra un elemento interessante, ma come si tradurrebbe nella pratica? Cosa significherebbe in termini di fonti utilizzate per l’alimentazione della rete?
Riteniamo importante che cittadini e amministratori abbiano la possibilità di informarsi e di esprimersi su un progetto così determinante per il futuro del territorio.
Con questa convinzione ci uniamo all’appello rivolto a Sindaci e Consiglieri da altri soggetti sensibili all’ambiente.
Lecco, 17 aprile 2021
Coordinamento Circoli Legambiente
della Provincia di Lecco