STOP AL TELERISCALDAMENTO:
GLI APPELLI ALLA POLITICA
E AI CONSIGLIERI REGIONALI

LECCO – Contro il teleriscaldamento continua il pressing delle associazioni e degli attivisti che da anni seguono il progetto condiviso da Silea, la partecipata lecchese dei rifiuti, e dai Comuni di Lecco, Valmadrera e Malgrate. I recenti sviluppi infatti lasciano sempre più perplessi sulla bontà del maxi investimento e delle opere necessario per realizzarlo.

In queste due lettere aperte altrettanti gruppi di cittadini sollecitano l’attenzione dei consiglieri comunali di tutto il territorio e dei tre eletti in consiglio regionale.

LETTERA APERTA AI CONSIGLIERI COMUNALI.
LA DEMOCRAZIA NON SI DEMANDA, SI ESERCITA!

Giovedì 4 Marzo e stata rinviata un’importante votazione in merito al progetto di teleriscaldamento. L’anomalia di questa seduta sta nel fatto che i sindaci senza avere ricevuto alcun indirizzo dai propri consigli comunali. A parte il caso del consiglio comunale di Lecco, convocato per dare esplicito mandato al sindaco su come votare in assemblea, non si riscontra nessun altro comune nel quale sia stato indetto un consiglio comunale per discutere e fornire indirizzo al proprio rappresentante del comune su come votare.

Ma l’anomalia va oltre, i sindaci, per tale assemblea, hanno ricevuto, da Silea, la convocazione corredata da lettera che chiedeva, allo stesso sindaco, la sottoscrizione dell’impegno a non diffondere il materiale informativo sui contenuti del tema all’OdG, tradotto significa non puoi condividerlo con nessuno e quindi nemmeno con i tuoi consiglieri, tant’è, che ad esplicita richiesta, ci sono stati sindaci che, trincerandosi dietro questo impegno preso (comprensibilmente o no lo giudicherà il lettore), abbiano negato ai propri consiglieri la consegna dei documenti. 

Il CdA di Silea Spa

Ora le domande che rivolgiamo ai consiglieri comunali sono le seguenti:
È vero o non è vero che, come emerge dall’art. 42 del TUEL, il consiglio è l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo e ha competenza relativamente ad atti fondamentali quali gli indirizzi da osservare da parte delle aziende pubbliche, come riportato al punto g) del medesimo articolo?
Come si svolge il controllo analogo? Per sentito dire?

È vero o non è vero che, di fronte alla mancanza di convocazione del c.c. viene meno la democrazia?
È vero o non è vero che, quand’anche vi fosse convocazione del c.c. se al consigliere non viene fornita tutta la documentazione (completa, senza omissis) e tutti gli strumenti per potersi esprimere con cognizione di causa, gli si impedisce sia il diritto che il dovere di svolgere responsabilmente la propria funzione?

Ma allora, e qui veniamo al nodo fondamentale del nostro accorato appello, per il giorno 18 marzo, data in cui è previsto il secondo atto della riunione tenutasi il 4 marzo, i consiglieri non dovrebbero chiedere ai propri sindaci (o relativi rappresentanti dell’ente nell’assemblea) di astenersi dal votare perché sprovvisti dei mandati dei propri consigli?

Infine, sindaci e rappresentanti degli enti in assemblea non dovrebbero, in tale occasione, richiedere a Silea che anche i consiglieri possano ottenere la documentazione completa, anche quella per cui è richiesta la riservatezza?

È proprio attorno a questi principi di salvaguardia e difesa della democrazia che, oltre ad aver richiesto pareri legali, abbiamo anche ritenuto doveroso rivolgere le nostre perplessità anche al Prefetto e all’ANACEd è sempre in ragione di tutto ciò che facciamo nuovamente appello perché tutti i Consiglieri di tutti i Consigli Comunali si attivino e non si rassegnino a questo ruolo solo formale che qualcuno vorrebbe riservarci , così come invitiamo pure tutta la Cittadinanza, visti i valori di democrazia effettiva in gioco, a supportarci anche chiedendo conto, a loro volta, ai propri rappresentanti.

Cesare Panzeri – Oggiono
Aldo Dal Lago – Colle Brianza
Salvatore Krassowski – Cernusco Lombardone
Giovanni Dego – Colico

 

LETTERA APERTA AI CONSIGLIERI REGIONALI
STRANIERO, PIAZZA E FORMENTI

Cari Consiglieri Regionali,
vi scriviamo come semplici Cittadini ma pensando in qualche modo di fondatamente rappresentare non soltanto il nostro pensiero ma anche quello di almeno molti altri cittadini della nostra Provincia di Lecco, stante la numerose e varie prese di posizioni critiche che si sono intensificate anche mediaticamente su questi delicatissimi temi per al nostra Collettività.

Voi invece rappresentate, o meglio dovreste rappresentare in Regione Lombardia, la voce istituzionale del nostro territorio perlomeno su temi particolarmente rilevanti per la nostre Collettività.
Proprio per questo non comprendiamo, in questa delicatissima fase relativa all’iter di approvazione o meno del progetto di Teleriscaldamento collegabile al forno inceneritore di Valmadrera, la vostra strana assenza nel dibattito pubblico che si è doverosamente scatenato attorno.

Dibattito in particolare alimentato da varie realtà della Società Civile ed Associativa il cui qualificato apporto spesso s’invoca solo a parole e quando fa comodo ma poi, quando esprime posizioni critiche per altro ben documentate, viene in pratica ignorato addirittura non ritenendolo degno neppure di interlocuzione e risposta.

Ma come, voi conoscete bene gli indirizzi regionali, anche recentemente ribaditi, che prevedono programmi con forti riduzioni emissive come pure dovreste conoscere il trend (attuale e previsionale) in cospicua diminuzione della quota di rifiuti indifferenziati soggetti a smaltimento, e non sentite il dovere di confrontarvi (e quindi poi schierarvi) perlomeno con questi eloquenti elementi forieri di una inderogabile necessità di cambiamento strategico nei confronti della tanto sbandierata “Sostenibilità Ambientale”?

Così pure conoscete bene il quadro di attuale eccesso di impianti d’incenerimento in Lombardia rispetto al fabbisogno regionale di smaltimento dei rifiuti e sapete pure bene che il forno inceneritore di Valmadrera brucia attualmente il doppio di quanto è il nostro “fabbisogno” provinciale, peraltro incenerendo anche una importante quota percentuale di rifiuti ospedalieri di varia provenienza.

Di fronte a tutto questo e soprattutto in presenza di una fase di “transizione ecologica”( di cui tutti si riempiono la bocca .. e pure voi!) con tutte le previste politiche europee a supporto, con tanto di cospicue quote di finanziamento, non ritenete di assumervi precise e ineludibili vostre responsabilità politiche? Magari rivedendo, alla luce delle molteplici valenze virtuose di modelli alternativi all’incenerimento/teleriscaldamento già praticati con successo in altri territori, le vostre precedenti valutazioni di merito?

Avrete quindi il coraggio di assumere, come vi compete, precise prese di posizione argomentandole non in generico “politichese” ma supportandole con precise e documentate affermazioni?

I Cittadini, specie quelli della Provincia di Lecco, valuteranno anche e soprattutto su questi dirimenti temi per la nostra Collettività (basti pensare che occorrerebbero milioni di alberi per “compensare” le attuali emissioni di CO2 del forno Inceneritore di Valmadrera … senza considerare il resto delle varie altre “ricadute”…) il vostro grado di competenza e di coerenza!

Germano Bosisio (Oggiono)
Massimo Riva (Lecco)
Enzo Venini (Colico)

 

LEGGI ANCHE

TELERISCALDAMENTO, ATTIVISTI: “DOVEVA COSTARE ZERO, ORA IMPEGNA TUTTI I COMUNI. PROGETTO DA ABBANDONARE”