BIONE FASE 2, BRIVIO FESTEGGIA
MA AMMETTE: “PUNTO PIÙ BASSO
DEL MIO ATTUALE MANDATO”

LECCO – “Nel gennaio 2017 la vicenda del Bione segnò per me il punto più basso del mio attuale mandato”. Lo scrive il sindaco di Lecco Virginio Brivio nella newsletter settimanale, appena ‘sfornata’.

Ma non basta: “Si arrivò sul punto di rischiare di chiudere la struttura e arrivai addirittura a legare la continuità dell’amministrazione all’esito positivo di questa vicenda. Rischiavamo insomma di vedere abbassata la saracinesca sul centro sportivo, simbolo per la città e punto di riferimento per migliaia di sportivi del territorio e centinaia di società impegnate in discipline diverse. Sarebbe stata una catastrofe sportiva e sociale: non tutti in quelle settimane remavano dalla stessa parte, anzi qualcuno collocato in alte responsabilità utilizzò il gioco dello scaricabarile e del bastone tra le ruote e qualcun altro forse tifava per il naufragio (si sa, il “bene comune” viene usato alla bisogna)”.

Fin qui l’autocritica – e non solo. Poi però il sindaco arriva ai dati dal suo punto di vista positivi: “La nostra risposta fu determinata, tempestiva e concreta, anche se sofferta nelle modalità, nelle procedure e nei tempi. Debbo ancora ringraziare, come già ho fatto a suo tempo, le diverse istituzioni che hanno concorso a individuare soluzioni condivise mettendo al primo posto la continuità delle attività con la sicurezza degli utenti”.

“Tanta acqua è passata sotto i ponti e lungo l’Adda che lambisce il centro – prosegue Brivio – se ora possiamo dire che la fase due (dopo i primi interventi di messa in sicurezza, acquisizione dell’area demaniale, realizzazione della fognatura) è in pieno sviluppo. Infatti, a breve, prenderanno avvio i lavori dell’area esterna  per oltre 2 milioni di euro, resi possibili anche dal contributo di Regione Lombardia e, contemporaneamente, è stata bandita la gara di lavori di riqualificazione dell’intera struttura con il concorso di privati (che sono invitati a formulare la loro disponibilità ed una prima offerta entro ottobre). Due momenti diversi che si passano il testimone anche per la diversa tipologia dei soggetti e dei lavori in campo. Un passo avanti decisivo lungo un cammino che restituirà al centro sportivo il suo ruolo di perno, intorno al quale la variegata e sempre più ricca orbita dello sport possa restituire strumenti e opportunità per chi ama ancora, e sono moltissimi, far coincidere il tempo libero con la pratica sportiva”.

Infine: “Proprio mentre ci attrezziamo per le olimpiadi invernali del 2026 con l’attenzione ad evitare che un evento di quella portata si srotoli sulla giostra delle parole e delle promesse enfatiche, io credo che grandi appuntamenti abbiano maggior valore se nutriti da quella cultura dello sport che si vive nel quotidiano e che, speriamo, possa ancor più far breccia nella scuola, fucina di conoscenza ma anche officina della salute e dello “star bene “insieme”.