ROMA – Interrotti il vitalizio e i trattamenti pensionistici del Senato per l’ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni. Il consiglio di presidenza di palazzo Madama ha applicato per il politico lecchese il provvedimento del 2015 che prevede, per i parlamentari condannati in via definitiva, la sospensione dell’erogazione di pensioni e vitalizi.
Per 20 anni Formigoni fu alla guida della Regione nonché figura di punta di Comunione e Liberazione, dallo scorso 22 luglio il “Celeste” sconta ai domiciliari la sentenza di condanna per corruzione a 5 anni e 10 mesi di carcere dopo aver passato i primi cinque mesi in cella.
I FATTI RICOSTRUITI DA ‘IL POST’
Secondo l’accusa, tra il 1997 e il 2011 – quando Formigoni era presidente della Lombardia – 61 milioni di euro di fondi della Fondazione Maugeri e del San Raffaele furono sottratti illecitamente e usati per pagare tangenti in cambio di favori e rimborsi ai due enti.
Formigoni, tra le altre cose, è accusato di aver ricevuto vacanze gratis e l’uso di un lussuoso yacht in cambio di decisioni favorevoli e rimborsi non dovuti. Nella vicenda erano coinvolti anche l’ex direttore amministrativo della Fondazione Maugeri Costantino Passerino, l’imprenditore Carlo Farina, l’uomo d’affari Pierangelo Daccò e l’ex assessore regionale Antonio Simone, questi ultimi legati a Formigoni dalla militanza in Comunione e Liberazione e accusati di aver gestito i conti correnti dove venivano versati i fondi sottratti.
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