SENTINELLE IN PIEDI, CIRESA
IN TESTA E DISTANZIAMENTO
SOLO A FAVOR DI CAMERA

LECCO – Una legge a tutela delle minoranze e contro i reati d’odio fa paura al cattolicesimo più reazionario che si è trovato in piazza per una delle ormai abituali manifestazioni silenziose, distanziati l’uno dall’altro come da abitudine ben prima della pandemia da Coronavirus, reggendo cartelli a tutela della libertà di opinione.

Ironia della sorte a Lecco il luogo di incontro di coloro di queste “sentinelle in piedi” è ancora una volta piazza XX Settembre (sì, il riferimento è alla cannonata che pose fine al potere temporale del papato).

Qualche decina i militanti a favor di fotografi tra cui riconoscibile è un esponente di Fratelli d’Italia emarginato dai vertici del partito. Apprezzata dagli organizzatori la presenza del candidato sindaco della coalizione di centrodestra Peppino Ciresa. In piena campagna elettorale una posizione netta prima che su un tema etico proprio su episodi che purtroppo riempiono le pagine della nera.

La promessa di 250 telecamere nei rioni cittadini nasce forse dal convincimento che queste bastino a disincentivare l’omotransfobia. Preferendo “un grande fratello” a un aggiornamento alla legge Mancino che ai reati d’odio per ragioni razziali, etniche o religiose aggiunge sesso e genere. Perché è semplicemente questa l’iniziativa che terrorizza chi è sceso in piazza.

Al termine dello spettacolo la notizia: si sciolgono i ranghi ed è subito assembramenti. Con forze dell’ordine forse troppo attente a evitare intromissioni esterne per ricordare ai manifestanti le norme antipandemia. 

“Da chi, pretestuosamente, sostiene che sia una legge liberticida – interviene in una nota il Lecco Pride – ci piacerebbe capire come mai, una legge esistente da anni che non si è mai rivelata liberticida, lo possa diventare semplicemente perché estesa ad altre categorie. La realtà è che siamo di fronte ad una campagna orchestrata per delegittimare il percorso legislativo della proposta di legge. Una campagna che si muove nell’unica direzione di creare, attraverso una pretestuosa informazione, paure infondate all’interno dell’opinione pubblica. Non vi è alcuna minaccia alla libertà di espressione ma semplicemente si vuole combattere quei reati che nascono dall’odio e che spesso colpiscono persone omosessuali, transessuali e di genere femminile”.