RUGBY: NIENTE CAMPIONATI,
I LECCHESI RESTANO AI BOX.
IDEE SU TORNEI AMICHEVOLI

ROMA – Il Covid ferma il Rugby italiano proprio nel periodo di massima attenzione alla palla ovale azzurra per lo svolgersi del Sei Nazioni. Se il Peroni Top 10 – campionato di vertice – si sta disputando regolarmente, i campionati minori hanno subito una serie di slittamenti sino alla definitiva ‘resa’ di questi giorni.

L’evoluzione della pandemia non consente infatti di pianificare la ripresa dell’attività agonistica nazionale e la Federazione Italiana Rugby ha quindi deciso di non dare il via ai campionati 2020/2021 di Serie A Maschile e Femminile, Serie B, Serie C Gironi 1 e 2, U18 e U16 Maschile e Femminile. Resta dunque fermo ai blocchi di partenza anche il Rugby Lecco, sia nelle formazioni senior sia con quelle giovanili.

La decisione è stata assunta dal consiglio federale sentito il parere della commissione medica. La Fir però ha condiviso principi ed obiettivi per rendere possibile nei mesi a venire – compatibilmente con gli sviluppi della situazione sanitaria e delle disposizioni governative vigenti – un’attività agonistica facoltativa senza finalità di classifica e di libera partecipazione, flessibile e dal basso impatto economico per le società affiliate.

In questo caso la partecipazione, organizzata a livello regionale o interregionale, prevedrà da parte di tutte le società intenzionate a parteciparvi l’ottemperanza al protocollo ad oggi in vigore per la disputa del Campionato Italiano Top10, con l’obbligo di sottoporsi a tampone settimanale per tutti i membri del gruppo squadra. A questo proposito la Federazione garantirà alle società un contributo per l’effettuazione dei tamponi Covid-19 necessari alla stessa per i mesi di aprile (allenamenti con contatto), maggio e giugno (attività agonistica facoltativa).

C.C.