RINNOVO DELLA PROVINCIA:
LA SINISTRA C’È, ESTRANEA
AGLI ACCORDI DI PALAZZO

LECCO – Presto tutti i consiglieri comunali della provincia di Lecco saranno nuovamente chiamati a votare per eleggere il consiglio provinciale. Come più volte ribadito, a causa della pasticciata legge Del Rio (56/2014) potranno votare ed essere eletti solo sindaci e consiglieri comunali.

Come già richiesto attraverso un ordine del giorno approvato all’unanimità dal consiglio provinciale di Lecco il 30 marzo 2017, riteniamo che l’elezione dei suoi rappresentanti debba avvenire attraverso un metodo effettivamente democratico ossia il voto di tutti i cittadini maggiorenni della nostra provincia.

Come “Democrazia è Partecipazione” abbiamo più volte denunciato la situazione di intollerabile sofferenza in cui si trovano ad operare le province del nostro Paese, senza risorse a disposizione e senza la possibilità di rispondere alle esigenze dei territori e dei cittadini. Crediamo che questo ente vada rifinanziato in modo da poterlo rendere veramente operativo rispetto a materie di fondamentale importanza e di sua competenza quali la protezione civile e le strade, i trasporti e il turismo, la cultura e l’ambiente, i rifiuti e l’edilizia scolastica delle scuole superiori. È evidente che aver azzoppato le province senza redistribuirne le competenze non ha migliorato la vita dei nostri cittadini.

Politicamente come Democrazia è Partecipazione non abbiamo condiviso l’accordo tra Lega,
centrodestra e centrosinistra che ha permesso l’elezione – peraltro con meno del 50% dei voti degli aventi diritto – dell’attuale presidente della provincia. La formula utilizzata, pochi decidono e gli altri hanno solo il compito di andare a votare per ratificare una decisione già
presa, non ci appartiene.

Tuttavia siamo dell’avviso che il consiglio provinciale rimane un luogo dove esiste la possibilità di sviluppare un’azione politica a difesa e valorizzazione dei beni comuni ed in contrasto ad opere costose e inutili.

Democrazia è Partecipazione