LECCO – Presentandoci davanti al Tar della Lombardia abbiamo esercitato un nostro diritto che non può esser definito come un’insieme di parole vuote, come il Sindaco ci accusa siano, un fatto che dimostra, tra l’altro, la scarsa cultura politica dell’attuale inquilino di Palazzo Bovara. Chi ha inteso semplificare la nostra azione come contestazione dell’elezione a Sindaco di Mauro Gattinoni ha voluto mandare un messaggio di discredito politico, dimenticando però che Peppino Ciresa ha ricevuto da un maggior numero di lecchesi consenso in termini elettorali.
La richiesta di valutazione attivata dai rappresentanti delle liste che hanno sostenuto Peppino Ciresa non era un’azione contro l’elezione del candidato Gattinoni ma l’esigenza di ottenere, nelle competenti sedi, quei chiarimenti giuridici che a nostro parere offuscavano la correttezza della procedura elettorale, soprattutto alla luce dell’esiguo scarto di voti verificatosi nel ballottaggio.
Oggi, grazie alla lettura della sentenza del TAR conosciamo quali siano i limiti, che faranno giurisprudenza, entro i quali può estendersi la discrezionalità degli Uffici nella predisposizione dei doverosi atti necessari all’esercizio del fondamentale diritto di voto da parte dei cittadini.
In ogni caso, al di là della sentenza, i giudici hanno ritenuto che il nostro ricorso non fosse strumentale tanto è vero che le spese processuali sono state compensate perché abbiamo prodotto motivazioni ammissibili per il ricorso.
Al Sindaco, che ci accusa di avergli fatto richieste di posti, in Comune o nelle partecipate, mentre pendeva il ricorso ci permettiamo di ricordare come l’unica richiesta, fatta tra l’altro prima di presentare il ricorso e a cui per altro non ha mai risposto in prima persona né pubblicamente né nelle sedi istituzionali, è stata la proposta di candidare Peppino Ciresa a Presidente del Consiglio comunale, per rispondere a quella ricerca di dialogo che a mezzo stampa Gattinoni proponeva e che nella realtà non applicava.
Capiamo perfettamente che mettere in ordine gli eventi e i fatti quando con sorpresa si passa dallo stato di disoccupazione all’occupare la poltrona di Sindaco di Lecco possa risultare in alcuni momenti difficile, soprattutto dopo che proprio con le poltrone a propria disposizione sono stati premiati il proprio mandatario elettorale, i comunicatori della campagna elettorale, gli esponenti del sistema delle cooperative amiche oltre che gli amici d’infanzia dell’oratorio. Creando così una squadra di Assessori che anziché buttarsi a capofitto a studiare per imparare a svolgere il ruolo affidato, si vanta di proseguire la propria attività professionale e dare dunque spazio al Comune Capoluogo solo nei ritagli di tempo.
Infine, non possiamo che concludere che con un giudizio sulla figura umana del Sindaco pro tempore, alla luce soprattutto del suo commento alla sentenza: il fatto che non sappia perdere è un dato che al momento non conosciamo, ma che con il tempo scopriremo. Che non sappia vincere, invece, è un dato certo e cristallizzato!
La coalizione di Centrodestra
per Peppino Ciresa Sindaco
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