REDDITI 2018: LA CLASSIFICA
DEI COMUNI ITALIANI. LECCO
AL 9° POSTO TRA I CAPOLUOGHI

LECCO – I dati diffusi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze Mef sui redditi del 2018 evidenziano che in Italia il reddito imponibile pro capite (al netto delle eventuali detrazioni) è di circa 20.000€, con un incremento di circa 500€ rispetto al 2017 (+ 2,8%).

Si confermano le analisi fornite dal Mef stesso sul reddito complessivo che raggiunge un dato medio di circa 21.660 €, in crescita dell’4,8% rispetto al 2017. Basiglio rimane il Comune più ricco d’Italia. A sorpresa, Tremezzina e Celle Ligure entrano nella top ten.

IN.TWIG, agenzia di data management, ha analizzato i dati italiani, Comune per Comune, per mettere in risalto le differenze di reddito imponibile pro capite.

> QUI I DETTAGLI SUL LECCHESE

Nella top ten dei Comuni più ricchi d’Italia, Basiglio (MI) mantiene il primo posto seguito da Lajatico (PI) e Tremezzina (CO), grande sorpresa di quest’anno, che guadagna ben 1.894 posizioni passando dal 1.897° posto al 3°. Si ferma ai piedi del podio, perdendo due posizioni, Cusago (MI). Da segnalare anche il notevole balzo in avanti di Celle Ligure (SV), che recupera 543 posizioni assestandosi al 6° posto.

Negli ultimi posti della classifica si posizionano i piccoli Comuni di confine Cavargna (CO), Val Rezzo (CO) e Valle Cannobina (VB) con un reddito medio rispettivamente di 5.800€, 6.633€ e 6.792€ probabilmente dovuto all’economia transfrontaliera.

I dati resi disponibili dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sono rappresentati in una Mappa interattiva Comune per Comune su Tableau.

LA MAPPA NAVIGABILE SU  WEB:

Aumentano le differenze fra Nord e Sud Italia
L’analisi del reddito pro capite evidenzia che il Nord è sempre più ricco e il Sud sempre più povero. A livello regionale, nelle parti alte della classifica non si registrano grandi scostamenti rispetto allo scorso anno: si confermano le posizioni delle cinque Regioni “più ricche” d’Italia (Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Trentino Alto Adige e Piemonte). In fondo alla classifica si confermano Molise e Calabria, mentre la Basilicata guadagna una posizione rispetto alla Puglia. Da segnalare il balzo indietro della Regione Valle d’Aosta che in un anno perde 2 posizioni a favore di Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Tutte le Regioni registrano una crescita del reddito medio. A guidare questa classifica è nuovamente la Lombardia (+663) seguita da Umbria (+597), Emilia Romagna (+588) e Basilicata (+582). La peggiore performance in termini di variazione del dato 2017/2018 la registrano Valle d’Aosta (+368), Calabria (+421) e Sicilia (+437).

CAPOLUOGHI Il triangolo Milano-Bergamo-Monza si conferma il più ricco d’Italia
Posizioni sostanzialmente invariate anche per quanto riguarda la classifica dei primi 10 capoluoghi di provincia: Milano, Monza e Bergamo occupano le prime tre posizioni. Unica variazione il passo in avanti proprio la città di Lecco, che scavalcando Roma passa dal decimo al nono posto assoluto con un reddito medio pari a 25.499 euro.

Nei Comuni medio-grandi il reddito è più alto
Analizzando i dati tenendo in considerazione l’ampiezza del centro, inteso come numero di residenti, si conferma il reddito medio sostanzialmente più alto nei grandi centri urbani rispetto ai Comuni con meno di 5.000 abitanti. Il gap tende però a stabilizzarsi nel 2018 dove i comuni con meno di 50.000 abitanti registrano un aumento del reddito sostanzialmente pari a quello dei grandi centri; a soffrire maggiormente sono i comuni tra i 50 e i 100 mila abitanti che manifestano un aumento più contenuto.

La ricchezza è concentrata nelle mani di pochi
L’analisi dei redditi italiani conferma anche per il 2018 che la maggior parte della ricchezza è concentrata nelle mani di pochi: il 42% degli italiani guadagna meno di 15mila euro lordi annui, mentre solo il 4% guadagna più di 60mila euro annui.

Aldo Cristadoro, data manager e fondatore di IN.TWIG: “Dai dati sui redditi degli italiani del 2018 colpiscono due cose, in particolare. La prima è l’aumento del divario tra il Nord e il Sud del Paese; la seconda è che si cristallizza la differenza tra centri urbani e periferie. Infine, si nota come le Regioni che crescono di più sono quelle che hanno una chiara vocazione industriale e con una forte propensione all’export. La prossima sfida sarà capire quale impatto avrà su questa geografia l’epidemia di Covid19 e il lockdown degli ultimi mesi”.

IN.TWIG è un’agenzia di data management. Offre ad aziende, istituzioni de enti pubblici servizi integrati di ricerca, analisi dati e Comunicazione. www.intwig.it