RANCIO, S. GIOVANNI E LAORCA,
I TREDICENNI A ROMA DAL PAPA:
“LA FEDE NASCE A PASQUA”

I tredicenni di Rancio, San Giovanni e Laorca
I tredicenni di Rancio, San Giovanni e Laorca

LECCO –  I tredicenni della Comunità Pastorale dei beati Don Monza e Mazzucconi – a cui corrispondono le parrocchie di San Giovanni, Rancio e Laorca –  sono tornati molto entusiasti dall’udienza del mercoledì con papa Francesco. I ragazzi sono persino riusciti a fotografare il Santo Padre a bordo della papamobile.

Intenso il programma che hanno vissuto a Roma, accompagnati dalla responsabile della pastorale giovanile suor Paola Bolis. Dopo la partenza da Lecco con gli autobus del Decanato hanno pranzato al sacco presso la Basilica di San Paolo fuori le mura per trasferirsi in Vaticano dove il Decanato di Lecco ha celebrato la messa presso i giardini con i ragazzi lecchesi.

Martedì la giornata è iniziata presto, alle 6, per poter andare in San Pietro e assistere, con tutti i 7mila tredicenni delle Diocesi di Milano e Cremona, alla funzione presso l’altare della Confessione (altare papale) presieduta dal cardinale Angelo Comastri, Arciprete della Basilica vaticana e Vicario generale per la Città del Vaticano. Quindi visita libera per Roma e ritrovo presso San Giovanni in Laterano.

Mercoledì sveglia alle 5:30 con preparazione dei bagagli e quindi trasferimento in piazza San Pietro per partecipare alle 10:30 all’udienza papale. “La fede – ha detto Francesco ai preadolescenti – non è un’ideologia, non è un sistema filosofico… nasce dalla risurrezione, nasce il mattino di Pasqua. Tutto poggia su questo presupposto, dalla risurrezione di Cristo come dato inoppugnabile, che non è l’esito di una riflessione di qualche uomo sapiente, ma un fatto, un semplice fatto che è intervenuto nella vita di alcune persone. Annunciando questo avvenimento, che è il nucleo centrale della fede, Paolo insiste soprattutto sull’ultimo elemento del mistero pasquale, cioè sul fatto che Gesù è risuscitato – ha fatto notare il Papa -. Se infatti tutto fosse finito con la morte, in lui avremmo un esempio di dedizione suprema, ma questo non potrebbe generare la nostra fede. È morto, ma è risorto. Perché la fede nasce dalla risurrezione. Accettare che Cristo è morto, ed è morto crocifisso, non è un atto di fede, è un fatto storico. Invece credere che è risorto sì. La nostra fede nasce il mattino di Pasqua“.

Dopo l’incontro con il papa l’emozionante salita sulla cupola di San Pietro e visita libera, per poi tornare a casa in serata.