QUI LECCO LIBERA SU METASTASI:
“POSIZIONE IMMUTATA, BRIVIO HA POCO DI CHE ESSERE SODDISFATTO”

quileccolibera logoLECCO – Riceviamo e pubblichiamo una lettera dell’associazione lecchese Qui Lecco Libera a proposito delle dichiarazioni del sindaco dopo la richiesta della Procura di Milano di rito abbreviato per i dieci arrestati dell’operazione “Metastasi” (escludendo così lo stesso Virginio Brivio).
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Gentile direttore,

a proposito della richiesta della Procura di Milano di procedere tramite rito immediato per i 10 arrestati nell’inchiesta Metastasi, Virginio Brivio, intervistato da un quotidiano locale di oggi [mercoledì 3 settembre], si è detto “soddisfatto”. Secondo il sindaco di Lecco, infatti, la scelta prevedibile e annunciata della Procura rappresenterebbe un “punto fermo” sulla sua posizione, a riprova della sua estraneità.

È un tentativo maldestro di confondere, ancora una volta, il piano penale con quello etico-politico. Già i pubblici ministeri, infatti, avevano stralciato la posizione di Brivio all’epoca della richiesta di misure cautelari (che precedono l’ordinanza del Gip), limitandosi – se così si può dire – a stigmatizzare duramente la “mediazione” che immotivatamente Brivio mise in atto a proposito di Parè tra i presunti ‘ndranghetisti e Marco Rusconi (promosso peraltro a fine giugno per buona condotta ai vertici della Direzione di Idroservice).

Sostenere che oggi la sua posizione sia mutata è strumentale. Il sindaco Brivio, pienamente consapevole della natura degli interlocutori (ad esempio di Redaelli, definito da lui stesso “prestanome”) che aveva dinanzi, non esitò infatti a brigare affinché la questione Parè non esplodesse. Il Gico della Guardia di Finanza annotò per questo il suo nome ma i Pm – e dopo di loro il Gip – cambiarono orientamento. Lo sapevamo già. Deve forse cambiare il giudizio politico riguardo agli sms con Ernesto Palermo – al quale Brivio suggeriva di non parlare della vicenda per telefono – o dell’intimazione al suo “amico” Rusconi di mettere in riga i consiglieri comunali di Valmadrera affinché nessuno – parole di Brivio – “faccia cazzate” avvertendo la Corte dei Conti (e tanto altro ancora)?

La posizione del sindaco di Lecco non è affatto cambiata. Penalmente è sempre stata chiara, perché irrilevante. Politicamente, invece, il comportamento squalificante prima e contraddittorio poi resta cristallizzato nella sua gravità. C’è poco da essere “soddisfatti”.

Qui Lecco Libera