CAROVIGNO (BR) – Dopo lunghi e difficili mesi, una vacanza nella bellissima Puglia era più che meritata per un gruppo di famiglie lecchesi, pronte a godersi il sole e il mare del Mezzogiorno.
Peccato che le bellezze della costa adriatica nascondano (e neanche troppo bene) una miriade di cattive sorprese, che tanto fanno male ad ambiente e animali.
“Tutto lo schifo di rifiuti che abbiamo trovato a riva – raccontano i lecchesi dalla località di Pantanagianni – ci ha convinto a ripulire la spiaggia. Centinaia di brandelli di plastica, cannucce, gomma e molto altro hanno cominciato a riempire il sacco nero. Poi ci siamo spostati a una decina di metri dal mare, dietro un piccolo scollinamento naturale: inutile elencare tutta la spazzatura raccolta, le fotografie parlano da sole”.
“È stato bello vedere altri bagnanti, turisti o del posto, unirsi a noi nella raccolta dei rifiuti, ma non tutti l’hanno presa allo stesso modo; tristi e frustranti sono state le reazioni di chi non solo ignorava tutta la schifezza in spiaggia, ma si lamentava anche del fatto che c’era qualcuno che puliva “disturbando” la loro quiete”.
“La nostra – concludono i protagonisti dell’operazione “pulizia” – è un’azione simbolica, piccola forse rispetto a quanto andrebbe realmente fatto, ma è un modo per dimostrare che ogni gesto è importante e che dobbiamo essere consapevoli di quante responsabilità abbiamo verso l’ambiente. Goccia dopo goccia nasce il mare, la plastica sta meglio nei cestini…”.
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G.G./C.A.
Visto l’argomento, cogliamo l’occasione per aggiungere qualche dato sulla decomposizione dei rifiuti, senza contare i danni che gli stessi provocano alla fauna:
Carta igienica: 1 mese
Fazzoletto di carta: 3 mesi
Stoffa: 10 mesi
Giornale quotidiano: 1 anno
Calzino: 1 anno
Sigaretta con filtro: 5-12 anni
Chewing gum: 5 anni
Lattina in alluminio: 100 anni
Sacchetto di plastica non biodegradabile: 450 anni
Cartuccia di inchiostro di stampante: 1.000 anni
Bottiglia di vetro: 4.000 anni