LECCO – Tre anni, sei mesi e venti giorni, questa la richiesta di pena dell’accusa per Roberto Redaelli nell’ambito del processo per mobbing alla Gilardoni Raggi X di Mandello.
Uscita dal processo per incapacità di intendere e di volere la “nonna padrona” Maria Cristina Gilardoni, a pagare per tutti potrebbe essere il pescatese Roberto Redaelli, braccio destro della donna nel suo ruolo di direttore del personale.
Il viceprocuratore onorario Pietro Bassi non ha concesso sconti al Redaelli confermando le imputazioni per lesioni e maltrattamenti. Ha chiesto invece l’assoluzione per Andrea Ascani Orsini, socio di minoranza della azienda lariana, e per il medico del lavoro Maria Papagianni la quale dunque non avrebbe responsabilità “in vigilando”.