PRIMA SERA COL NASO ALL’INSÙ
TRA CAMBI DI PROGRAMMA
E QUALCHE BUONA SORPRESA

LECCO – Ha preso il via venerdì sera la terza edizione del “Festival delle meraviglie” che per tre giorni porterà in città artisti circensi da tutto il mondo.

Gli anni passati, lo ricorderete, si stava letteralmente con il naso all’insù per ammirare le peripezie di funamboli, trampolieri e acrobati. Questa edizione, per via delle restrizioni imposte dal Covid-19, sarà un po’ diversa: le meraviglie non sono più ad “alta quota”, ma a “bassa”. Si continua a guardare in alto, ma verso il palco allestito in piazza Garibaldi, dove si svolgeranno tutti gli spettacoli.

Non è il solo cambio di programma imposto dall’emergenza sanitaria: le due compagnie previste per ieri sera – gli spagnoli Cartoon Toylete e gli statunitensi Let’s twist again – non hanno potuto mettersi in viaggio e sono state costrette ad annullare l’impegno. A sostituirli, gli Jashgawronsky Brothers e la compagnia ArteMakìa.

Inaugurano il festival, alle 18, gli Jashgawronsky, quartetto di artisti armeni che si esibisce in uno spettacolo di clownerie musicale.

Arrivano inciampando l’uno sull’altro, tirano fuori degli strumenti improvvisati – se li sono fatti da loro prendendo scarti di tubature idrauliche, tolle di plastica, mazze di scopa e via dicendo – e si scusano di “non parlare italiano very well”. Qualche parola la imparano lì per lì: “How to say violin? Come si dice violino?” chiedono al pubblico. “Violino!” “Ah, viulino! The same as in english! (Ah, viulino, lo stesso che in inglese!”).

Poi cantano qualche canzone famosa (“I’m your Venus / I’m your fire / At your desire”), alcuni pezzi “rock’n’roll”, un po’ di tutto – tranne Mambolero, che dà sui nervi al fratello maggiore. Uno dei quatto intona perfino Via con me di Paolo Conte: curioso, ma aveva un’ottima pronuncia.

Alle 21 è il turno della compagnia ArteMakìa con lo spettacolo On the road. Cinque ballerini – tre femmine e due maschi – entrano in scena carichi di valigie e ed eseguono numeri di danza, acrobazie, esercizi con i tessuti aerei.

“Cade a fagiuolo – scherza Alessandro Serena, il direttore artistico, mentre li presenta – visto che non possiamo spostarci tanto in questo periodo, saranno loro a farci viaggiare con la fantasia”.

Silvia Polvere