PIZZERIA FIORE, ANCORA TREZZI:
L’EQUIVOCO DELLA CONTENTEZZA

LECCO – Il nostro giornale ha ospitato ieri un intervento del polemista lecchese Paolo Trezzi, sul rinnovo della convenzione con la pizzeria della legalità “Fiore”.

Dopo la riunione delle commissioni consiliari congiunte III e IV del Comune di Lecco, lo stesso Trezzi è tornato sul tema, con una opinione ancora molto “diretta” e senza particolari giri di parole:

E così ieri è andata in scena “stavamo scherzando” non vi è nessuna convenzione con la Pizzeria Fiore da rinnovare, é già rinnovata. La convocazione della Commissione e relativo odg si prestava a equivoci. Scusate.
È questo quanto, a metà seduta, l’assessore Manzoni ha precisato.
Un equivoco.
E in fondo son sostantivi che calzan bene al tema.

La Relazione del Presidente della cooperativa Olinda – Thomas Emmenegger – gestore capofila della Pizzeria Fiore, è stata un equivoco.
Doveva contenere, auspicabilmente, dettagliatamente quanto fatto in questi 6 anni di contratto, cifre, risultati, bilanci, debiti e risorse, numeri dell’efficacia e utilità del Progetto, ma non è stato così.
Ha precisato però che le paghe sono basse, anche se incidono molto sui costi, che tutti, lavoratori e fornitori non sono pagati in nero; chissà perché è necessario precisarlo; che non c’è turnover di personale
Nessun accenno, né in aula né nella relazione, al ruolo degli altri partner: Arci e Auser.
Evidentemente irrisorio
Ma sarà un equivoco.

Gli interventi dei consiglieri han per una sorta di equivoco tenuto lo stesso solco.
Zamperini che ha sbragato sull’ideologia dei gestori, Anghileri che banalizzava le criticità, Ripamonti che non conosceva il Progetto ma per una sorta di equivoco teneva a dare risposte. Rossi che voleva dire solo che la Regione aveva messo i soldi e non era stata citata, Ciresa e Boscagli che sono stati i più realisti, affondando solo in superficie.
Era tutto un equivoco.

L’assessora Piazza e soprattutto la dirigente Panzeri han provato, per una sorta di necessità e equivoco, a colpire i “nemici della contentezza” e a puntualizzare aspetti che avevano chance solo per una platea non informata.
È stato quindi un successo.
La prima ci credeva, la seconda faceva credere.
Per una sorta di equivoco, infatti, la Dirigente, ha esplicitamente fatto credere che la Pizzeria era l’unica soluzione nel 2014, che il Progetto è stato condiviso, che il Bando non ha avuto intoppi e se li ha avuti è perché c’è stato un equivoco.
Che nessuno oltre Olinda ha partecipato.
I cattivi avrebbero detto “grazie al cazzo”.
Perché il Comune ai tempi aveva fatto tutto di nascosto e con rapporti amicali, che la Città, ancora una volta, non era stata coinvolta, stimolata.
Le stanze eran chiuse da dentro.

Deve essere un equivoco ma se costruisci un Progetto di una pizzeria, poi ovvio che non puoi pretendere e sperare che si presenti un’associazione di infermieri per gestirlo.
Deve essere un equivoco quello che spinge a dire che dentro la vecchia Wall Street si poteva fare solo una pizzeria o andava buttata giù.
Si poteva fare benissimo una palestra inclusiva, una libreria, un centro culturale, un laboratorio di ricerca, un’officina della Musica, un bar e sportelli di consulenza sulla finanza etica e l’ambiente, una star up giovanile e sociale per la promozione del turismo sostenibile, uno spazio di promozione dei prodotti del territorio e la loro commercializzazione anche online, sale studio per il sostegno al doposcuola e contro il disagio, laboratori e spazi per la medicina e la cura di quartiere.
Ma si sa…
Era tutto un equivoco.

E così non si sa dopo due ore di Commissione, in questi 6 anni cosa è stato fatto, come valore aggiunto per la città. Quali sono le paghe dei lavoratori, che cosa è stato fatto in termini culturali.

Si è solo capito che senza gli aiuti pubblici è un progetto che economicamente non sta in piedi e che non si può criticare perché allora sei “nemico della contentezza” e vuol dire che sei a favore della mafia.

Che equivoco comodo

Paolo Trezzi

 

L’INTERVENTO DI IERI SU LECCO NEWS:

FIORI, PIZZE E GAMBE PROPRIE. CONVENZIONE DI ALTRI 6 ANNI ALLA PIZZERIA DELLA LEGALITÀ