“PARTECIPATE” AL RINNOVO.
MA SE PER UNA VOLTA
PARLASSIMO DI CONTENUTI
E NON DI SOLE POLTRONE?

LECCO –  Attenzione: questo, più che un articolo è l’illustrazione di una serie di speranze. Più che dei contenuti leggerete degli auspici, dunque al di là dei fatti concreti ci rifugiamo un po’ nell’utopia.

Già, perché illudersi che davvero le forze politiche (oltretutto frammentate e indebolite come quelle di oggi) si possano accordare più che sull’occupazione di poltrone e poltroncine su obiettivi “elevati” e progetti precisi, beh davvero è più che una rosea speranza.

Noi però ci proviamo. Come noto, tra marzo e aprile (ma in passato è successo che la cosa si sia trascinata fino a giugno) ci sarà il rinnovo delle cosiddette “partecipate“. Cosa vuol dire? Che Comuni e dietro di loro forze politiche “controllano” in qualche modo le aziende che portano il nome di Lario Reti, Silea, Ato. Società importantissime che erogano servizi come acqua, gas, gestione dei rifiuti e quant’altro. Presidenti, consiglieri di amministrazione, revisori dei conti eccetera vengono rinnovati ogni tre anni – e questo è l’anno buono, che si incrocia oltretutto con il recentissimo rinnovo dei vertici dell’amministrazione provinciale di Lecco.

Fino a non troppo tempo fa, si racconta che fosse sufficiente una telefonata tra Virginio Brivio per l’area PD e Mauro Piazza (in rappresentanza di un centrodestra in cui la Lega allora coordinata da Flavio Nogara era salita sull’Aventino), per distribuire cariche e appunto poltrone sparse. Poi è successo che sono più o meno spariti dalla scena prima Brivio e poi in qualche modo lo stesso Piazza – che ha cambiato l’ennesima casacca, passando alla Lega, ma appare un po’ meno centrale nel dibattito politico; che sono emerse fratture all’interno del PD; che hanno preso un certo ruolo anche i Fratelli d’Italia, un tempo irrilevanti ma oggi rappresentati da qualche sindaco e un consigliere provinciale; che Forza Italia orfana di Piazza ha comunque contribuito al successo del centro destra a Villa Locatelli e infine che in campo sono scesi anche i nuovi Civici di Antonio Rusconi da Valmadrera.

Si sente aria di rinnovamento, però prima ancora di scazzopoiché nessuna di queste forze politiche è in grado di dominare in pieno la scena e anche a causa del disappunto da parte di tanti piccoli Comuni, le cui quote nelle società partecipate sono singolarmente minuscole, ma magari sommandole possono rappresentare decine di punti percentuali e dunque come si suol dire “pesare”.

Fin qui la scena come dire “classica”, quella che tutti conosciamo: la politica che controlla anche i consigli di amministrazione delle aziende pubbliche.

Ma come detto ci piacerebbe per una volta, alle viste di questa tornata di rinnovi, che al centro del dibattito venisse messo il mandato dei rappresentanti a breve nominati, con gli obiettivi e i progetti da studiare. Ad esempio il grande tema della fusione che incombe tra Silea e Lario Reti, il riordino delle quote e degli asset, la questione del nuovo depuratore di Lecco, il teleriscaldamento, le maxi bollette e quant’altro.

Tutti aspetti che con ogni probabilità possono interessare direttamente i cittadini – ovvero i fruitori dei servizi di queste grandi aziende – prima ancora che l’occupazione delle singole cadreghe.

Vogliamo scommettere che il senso dell’articolo fra qualche mese sarà ancora una volta disatteso? Scommessa facile, risultato quasi certo: gli allibratori manco si sporcano con puntate dall’esito ultrasicuro…

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