Stiamo seguendo in questi giorni con non poca preoccupazione, come spesso accade per le vicende legate alle scuole di Lecco, la situazione che sta investendo l’Istituto Parini ed i suoi studenti.
Nei giorni scorsi si sono susseguiti comunicati confusi, tentativi di spiegare la condizione complicata in cui versa la struttura del Parini, sicuramente non da qualche settimana.
Appare strano il tempismo, quando ad un mese dall’inizio della scuola e a pochi giorni dalla chiusura estiva si fa presente che l’edificio è inagibile, dopo i problemi dell’inizio dell’anno scolastico 2015\2016 al riscaldamento che sicuramente potevano far preoccupare per le condizioni della scuola, ma capiamo anche i tempi tecnici degli studi sulla struttura promossi dalla Buona Scuola, che con tutti i lati negativi di questa che sono stati sottolineati nel dibattito dell’anno e dei mesi passati, ha almeno evitato che i problemi del Parini stesso potessero ricadere sulle spalle degli studenti, letteralmente.
Rimane comunque la totale confusione delle proposte che vengono fatte per trovare una sistemazione alternativa degli studenti per lo svolgimento del prossimo anno scolastico, quasi a evidenziare nuovamente le difficoltà che ha l’amministrazione provinciale nel gestire gli Istituti lecchesi e la loro attività.
La scuola versa sicuramente in una situazione d’emergenza, ma non possono essere nuovamente gli studenti stessi e gli insegnanti a doverne pagare il prezzo più alto, così come sembra che si voglia fare predisponendo turni scolastici pomeridiani per molti degli studenti del Parini. Una proposta che riteniamo non solo non molto vicina al buon senso, ma anche realmente limitante per la vita di uno studente, che sarebbe costretto ad abbandonare qualunque tipo di attività pomeridiane e serali: dallo sport, alla musica, passando per l’associazionismo ed il volontariato, alcune delle più importanti attività che insieme alla scuola sviluppano la personalità di noi giovani e che senza libertà di organizzazione nel pomeriggio tutti questi studenti saranno costretti ad abbandonare.
Crediamo che le soluzioni, con la giusta volontà, possano essere trovate per provare ad arginare la situazione e assicurare una minimamente normale attività scolastica con l’utilizzo degli spazi di altre strutture scolastiche, ma non solo. Allo stesso tempo, come abbiamo avuto modo di fare presente alla Provincia di Lecco, è importante che gli studenti (così come le famiglie e gli insegnanti), principali protagonisti della scuola, vengano informati sulla situazione presente e futura che non può essere appresa solo tramite i giornali.
Federazione degli Studenti Lecco