Il termine “afrodisiaco” deriva da Afrodite, dea greca dell’amore e della lussuria, e indica la capacità di un cibo di stimolare la sensualità in uomini e donne. La sensualità è legata non solo a una componente puramente chimico-fisica, ma anche ad aspetti più emotivi, e pare che “prendere un uomo per la gola” abbia sempre funzionato sin dalle epoche più antiche.
Gli Egizi, ad esempio, avevano legato il gusto piccante al potenziamento delle funzioni sessuali, tanto da impiegare come afrodisiaco il vino speziato al coriandolo e allo zenzero e i ravanelli fatti cuocere col miele e il peperoncino…
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Nutrizionista. Peperoncino, cioccolato, ostriche: sono cibi afrodisiaci?