LOTTA ALLA MAFIA: LECCO C’È
MA LA STRADA È LUNGA

LECCO – “Beni confiscati. Quale prospettiva?” èintitolato così il momento di incontro organizzato da Cgil Lombardia, Cgil Lecco e l’associazione Libera per confrontarsi sui progressi effettuati in merito al recupero di beni appartenenti alle organizzazioni criminali.

Tanti i presenti al convegno e molti gli interventi delle autorità che hanno voluto contribuire a comporre un quadro della situazione attuale a Lecco e in Lombardia: non mancano, infatti, gli esempi di strutture confiscate nella nostra provincia che ora godono di seconda vita e opportunità. Si ricordano il centro per anziani integrato “Le Querce di Mamre” a Galbiate, il centro di aggregazione per anziani “Il Giglio” di Pescarenico e l’attuale pizzeria “Fiore” in via Belfiore a Lecco.

Tra i partecipanti al convegno Francesca Seghezzi della Cgil Lecco, il referente di Libera Lecco Alberto Bonacina, il prefetto Sergio Pomponio, il presidente del consiglio comunale di Lecco Roberto Nigriello, il consigliere provinciale Carlo Malugani ma anche il coordinatore dei progetti Anci Lombardia Stefano Toselli, il sindaco di Trezzano sul Naviglio Fabio Bottero, il coordinatore di Avviso pubblico Paolo Lanfranchi, Roberto Bellasio dell’Agenzia per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Tatiana Giannone di Libera Nazionale e Emilio Miceli di Cgil nazionale.

“Da qualche anno ormai, all’interno del comune di Lecco, i beni confiscati sono riusciti ad avere loro collazione e anche un nuovo utilizzo soprattutto da punto di vista sociale – afferma il presidente del consiglio comunale di Lecco Roberto Nigriello –. Non ci si può, tuttavia, mettere 20 anni per capire cosa fare con un bene confiscato com’è accaduto per WallStreet. Esiste inoltre una preoccupazione molto importante tra gli amministratori locali per i tagli dei fondi del Pnrr su beni confiscati già assegnati con progetti già partiti. Stiamo lavorando tanto a livello locale ed è davvero necessario capire l’importanza di fare rete. Non basta riempirsi la bocca di ‘antimafia’”.

Non solo scambi di pensieri, racconti e confronto ma si parla anche di dati statistici durante il momento di riflessione che ha ricordato come la lotta contro le organizzazioni criminali non sia ancora finita.

“Secondo le ultime relazioni della Banca d’Italia e del Ministero degli Interni, la Lombardia è la prima regione per la segnalazione di operazioni sospette, la quinta regione per numero di interdittive e la prima regione, nel 2021, per azioni intimidatorie verso le amministrazioni locali con 105 atti di minaccia – illustra Lorenzo Frigerio di Fondazione Libera Informazione -. Nei primi nove mesi del 2022 la Lombardia si classifica, invece, al secondo posto per atti intimidatori nei confronti di giornalisti e si registra un’impennata per la segnalazione di delitti informatici. Per ciò che riguarda le sostanze stupefacenti, la nostra regione continua da diversi decenni a collocarsi in vetta”.