COVID E SCUOLA, LA PROF
INTERROGATA DALLO STUDENTE:
“VALUTAZIONI NECESSARIE,
DURA CON UN PC IN 4 A CASA…”

LECCO – Stanno vivendo in modo decisamente  particolare questa sorta di “arresti domiciliari collettivi” gli studenti e i docenti lecchesi, costretti a misurarsi con una nuova modalità didattica, “a distanza”.

Lecco News ha deciso di affidare a un giovane iscritto alla terza classe dell’I.I.S. ‘Badoni‘ il compito di intervistare una insegnante.

Ecco allora le domande dello studente e le risposte della prof, nello specifico Maria Stella Cicoria, laureata in lingue e letterature straniere che nel prestigioso Istituto Tecnico cittadino insegna inglese.
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Il 23 febbraio si è avuta la conferma della chiusura delle scuole per il Covid-19, voi docenti ne eravate già consapevoli o ne avete avuto notizia il giorno stesso?

“Io personalmente sono venuta a conoscenza della chiusura della scuola il 23, prima non sapevamo nulla però fin dalla mattina di quella domenica avevamo capito che le scuole sarebbero rimaste chiuse per via dei diversi telegiornali”.

Quali sono stati i suoi primi pensieri sulla situazione?

“I primi pensieri erano rivolti ai miei parenti lontani che si trovano in Puglia, soprattutto verso la mia mamma che è cardiopatica e che non avrei più potuto vedere per molto tempo e soprattutto ho temuto per la sua salute. Oltre a lei il mio pensiero è stato per mio figlio che studia in Germania, è al quinto anno di medicina ed è in Erasmus. Ero molto preoccupata soprattutto perché il suo lavoro lo svolge in ospedale. Ero particolarmente impressionata dalla situazione della Germania, inoltre lui è costretto a muoversi con i mezzi e le restrizioni sono arrivate solo da pochi giorni”.

Come ha vissuto i primi giorni a casa?

“Sono stati caotici, poiché tutti necessitiamo del computer per lavorare e siamo in quattro, perciò inizialmente è stata una situazione difficile perché dovevamo organizzarci continuamente, inoltre le diverse notizie contrastanti provenienti dai media ci misero ancora di più in difficoltà. Infine per capire bene come agire abbiamo preso esempio dalla Cina”.

Come vi siete organizzati appena uscito il decreto?

Videoconferenze con Hangouts Meet | Istituto Comprensivo ex S.M. ...“Noi come scuola ci siamo organizzati attraverso Google Meet e Google Classroom. Devo ringraziare soprattutto il professor De Pietro per il sostegno che fin da subito ci ha fornito il suo aiuto per imparare ad utilizzare questi nuovi strumenti. Io stessa gli ho dovuto girare diverse domande poste dai miei studenti per capire. Inizialmente abbiamo utilizzato il registro elettronico, successivamente attraverso i numeri telefonici abbiamo creato dei gruppi Whatsapp. Abbiamo utilizzato anche dei gruppi classe tramite le e-mail. Infine abbiamo utilizzato Classroom registrando video e note vocali. Infine siamo arrivati a sfruttare Meet per le videolezioni”.

Avete avuto delle linee guida o vi siete organizzati autonomamente?

Si, abbiamo avuto delle linee guida soprattutto perché il preside del nostro istituto Angelo de Battista esige una certa compattezza di misure e comportamenti da parte di tutti i docenti. infine ognuno si è organizzato come meglio ha potuto. Alcuni professori preferiscono utilizzare solo la Classroom per la consegna e il ritiro dei compiti. Altri docenti come me utilizzano Meet per le lezioni e le interrogazioni mentre utilizzano la Classroom solo per il ritiro degli esercizi e per le valutazioni, io utilizzo anche Whatsapp per comunicazioni veloci e urgenti. Per quanto riguarda i voti lunedì avremo un collegio docenti per stabilire come valutare i ragazzi. Tanti docenti hanno sfruttato le e-mail e i gruppi Whatsapp. Altri docenti si son dovuti recare a scuola per poter far lezione a causa della pessima connessione nelle loro zone abitative. In poche parole ognuno si è organizzato come gli era più comodo”.

Reputa migliore la didattica a distanza o le lezioni “tradizionali”?

“Io personalmente sono per la didattica tradizionale, ho bisogno di vedere in faccia i miei alunni, di stabilire quel contatto e quella alchimia che si crea solo di persona. Ho bisogno di tastare il loro umore tanto che adesso chiedo loro di farsi vedere dalla telecamera per fare in modo che si crei il più possibile l’ambiente classe”.

Ritiene opportuno assegnare valutazioni anche durante la quarantena?

“Io ritengo che una valutazione sia necessaria. Valutazione intesa come giudizio che è diverso dal singolo voto. Il voto riguarda un solo compito, potremmo definirla una “performance”. Ciò che è da valutare è la partecipazione, la disponibilità a nuove proposte del docente e l’attenzione dell’alunno, infine la correttezza del compito, perché se svolto bene sicuramente c’è stato impegno”.

Quando pensa che gli istituti verranno riaperti?

“Francamente credo che le scuole non verranno riaperte fino al prossimo anno scolastico. Forse verranno riaperte solo per i ragazzi che devono svolgere la maturità se la situazione continuerà a migliorare come sta accadendo da pochissimi giorni”.

Se non dovessero essere aperti, che provvedimenti pensa verranno presi?

“Ne discuteremo lunedì 30 al collegio docenti dove ognuno porterà la sua idea. Personalmente io trovo scorretto il “6 politico” perché ingiusto nei confronti di chi nel primo quadrimestre si è impegnato mettendocela tutta a differenza di chi subito aveva smesso di impegnarsi e aveva già deciso di perdere l’anno. Io invece ritengo necessaria una diversificazione delle valutazioni in base a quanto svolto nel primo quadrimestre e in base al lavoro che stanno svolgendo ora”.

Che provvedimenti crede verranno presi per quanto riguarda gli esami di stato?

“Credo che i ragazzi possano svolgere una prova solamente con noi docenti interni. non so quanto siano fattibili le prove scritte poiché i ragazzi non hanno avuto possibilità di fare delle simulazioni. Per questo potrebbe essere solamente un esame orale con docenti interni alla classe o eventualmente (sempre con docenti interni) un esame di prima e di seconda prova con infine una prova orale. Penso che sia più probabile un esame di docenti interni con esclusivamente prove orali”.

Intervista di Pietro Ponte
Classe 3AMM
I.I.S. ‘Badoni

per Lecco News