L’INTERVISTA: ARIANNA LANCINI
BANDIERA DELLA PICCO.
DA 8 STAGIONI IN BIANCOROSSO

LECCO – Si odono ancora gli echi della storica promozione in Serie A2 dell’Acciaitubi Picco Lecco; finalmente, dopo 32 lunghi anni d’attesa, il team biancorosso torna nella seconda serie nazionale del volley in rosa. Certo l’iscrizione al campionato è ancora in essere, a riguardo il presidente Dario Righetti è stato esplicito: “La serie A è bella, un grande sogno raggiunto ma senza il giusto supporto economico non potremo viverla sul campo”.

Confermate capitan Zingaro e Rimoldi, anche per coach Gianfranco Milano la permanenza all’ombra del Resegone dovrebbe essere una pura formalità o giù di lì. Tante le protagoniste dietro la rete, tra esse brilla la stella della 26enne schiacciatrice lecchese Arianna Lancini autentica bandiera da ben otto stagioni in forza alla Picco Lecco, prima difendendo la maglia nei campionati di Prima Divisione e Serie D – quindi l’approdo in B2 nel torneo 2015/16 e da allora ne è diventata uno dei punti di riferimento. “Vi ringrazio – dice -, un grande onore arrivare a questi livelli, il merito però è di tutti società, dirigenza staff tecnico e uno spogliatoio davvero compatto un gruppo di amiche”.

Un campionato ricco di soddisfazioni, ma se dovessi indicarne lo snodo…
Senza ombra di dubbio la vittoria dell’ultima giornata a Offanego, tre punti che ci consentirono di arrivare prime e un vantaggio in ottica playoff”.

Tre i tonfi in stagione, due con il Costa Volpino. Una sorta di bestia nera?
Sì, fortunatamente sono state delle battute d’arresto senza conseguenze, dopo il problema della pandemia serviva un pizzico di serenità”.

In effetti il virus in più circostanze via ha intralciato il cammino verso la A, poi la sconfitta in finale dello scorso anno con l’Albese ha reso il calice nuovamente amaro…
Tutto esatto, sono parecchi anni che giravamo intorno anche se ora ci siamo prese fortunatamente la rivincita”.

Arianna, una vittoria dedicata a…?
Direi a mia madre a papà Daniele, allenatore delle giovanili a Olginate fresca promossa in B2, a mia sorella Melania attuale palleggiatrice del Mandello in B2, a mio fratello maggiore Daniele che mi ha resa zia della piccola Noemi di soli nove mesi”.

Tante doverose dediche, in una famiglia di sportivi una parte tuttavia spetta anche a una certa Arianna…
I sacrifici nel corso degli anni sono stati molti e ora ne raccolgo i frutti, vorrei però ricordare pure il nostro ex presidente mancato un paio d’anni fa Luciano Lavecchia, una persona eccezionale legatissimo a noi ragazze che spesso ci viziava portando agli allenamenti, cabaret di pasticcini”.

Lancini, inizi nella squadra mini volley di Pescarenico, quindi Valmadrera e a 18 anni l’ingresso alla Picco. Da allora davvero tanti i palloni messi a terra una sorta di bomber del volley.
Esatto, mi sembra un sogno arrivare in serie A. Adesso pensiamo a gioire poi si vedrà però non esageriamo, senza palleggiatrici in gamba che ti alzano la palla al momento e al posto giusto, credetemi, il mio score sarebbe davvero molto più scarno. Ho avuto la fortuna di giocare con atlete del calibro di Dall’Igna, Stomeo e molte altre ancora, ripeto sono stata anche fortunata”.

Impegnata come educatrice per disabilità sensoriali alla cooperativa Vecchia Quercia di Calolzio, ora far fonte agli impegni pallavolistici non sarà facile, ci sarà ancora Lecco nel tuo futuro?
Prossima domanda prego… Scherzi a parte, è una situazione tutta da valutare che analizzeremo con la società”.

Restano comunque le due promozioni dalla B2 all’A2 come cimelio.
Assolutamente, sono contenta di ciò che sono riuscita a raggiungere nella vita e nello sport”.

Tornado alla tua attività, un lavoro in cui necessita una grande pazienza, complimenti a te e alle colleghe.
Sì non è facile, o ami questo lavoro oppure è meglio lasciare stare”.

In chiusura non possiamo dimenticare il mitico coach Milano..
Giusta considerazione, sapevamo che fosse un tecnico molto preparato e competente, basta leggere la sua scheda per rendersene conto. Persona in gamba e coach dalla grande esperienza, da lui abbiamo imparato davvero tanto senza nulla togliere a tutti gli allenatori che ho avuto e che mi sento di ringraziare, lui ha davvero una marcia in più”.

Alessandro Montanelli