LETTERA: CHIUSO-CALOLZIO
E QUEI “DINOSAURI”
DELLA POLITICA LECCHESE

Gentile redazione
questa riflessione non vuole essere uno spot elettorale, ma solo uno sfogo di un semplice ma preoccupato artigiano prestato alla politica.

Dopo aver letto notizie sulla Lecco Bergamo o meglio, sulla Chiuso Calolzio, mi stupisco ancora di quanto sta succedendo.

Senza ripercorrere vicende note, sapere che la parte bergamasca (leghista) di Cisano avrà una precedenza su quella lecchese è davvero desolante.

Deve rimanere sempre alta e urgente l’attenzione sull’ex o futuro cantiere della Chiuso Calolzio, ricordando la preoccupazione di tanti che temono ulteriori ritardi per un’opera che si spera pronta per le olimpiadi del 2026.

In occasione dell’inaugurazione del sottopasso pedonale di rivabella, anche il sottosegretario Antonio Rossi ha ribadito l’importanza di quest’opera, lasciando intendere che ci sono tutte le condizioni affinchè questo cantiere possa ripartire, dimenticandosi però che nell’elenco delle opere per le olimpiadi questa strada non esiste.

La cosa più desolante è però rivedere personaggi responsabili di tali disastri, da chi ha buttato milioni in un buco abbandonato a chi non ha saputo inserire questo pezzettino di strada tra le priorità di regione lombardia.

Ripensando alle vicende di questo rione e alle tante incompiute in città, in questo periodo stupisce anche un “trio” su immensi cartelloni pubblicitari, che forse con l’intento di appoggiare il loro candidato sindaco, ne evidenziano solo la preoccupante debolezza, sembra una pubblicita’ “caregiver”.

Incredibile poi ritrovare, all’inaugurazione di quel sottopasso, un candidato sindaco che era forse assessore quando è stato deciso di chiudere quel passaggio a livello e che con la sua giunta non ha avuto soluzioni per un quartiere che è rimasto diviso per più di 10 anni.
Rivedere sempre i soliti dinosauri anche nella nostra politica locale mi stupisce, forse non tutti ricordano la storia, ma sarebbe meglio avere qualche dubbio su certe credibilità, un progetto politico serio non può essere rappresentato sempre dalle stesse facce.

Ho vissuto in prima persona le difficoltà affrontate nel risolvere grossi problemi, altri lo hanno fatto maggiormente e credo non si possa immaginare un ritorno a quel passato.
Viale turati rifatto 3 volte, il magazzino ex Oasa inutilizzabile, la pazzesca idea di spostare gli uffici comunali al broletto, poi monetizzati, sale e parcheggi abbandonati, l’indescrivibile storia del parcheggio di via alimasco, sono solo alcuni dimenticati esempi dello scempio fino a solo 10 anni fà.

Continuando con piazza affari, il tribunale, l’ostello, arrivando persino all’impianto antincendio del teatro senza acqua per una pompa mai acquistata.
Sembra incredibile, tanto che al confronto la Lecco Bergamo sarebbe niente.

Alberto Colombo