LECCO – Con il motto “Piccoli movimenti, gradi cambiamenti”, il Lecco Pride 2024 si conferma un enorme successo non solo per i 3500 partecipanti, ma anche per l’eterogeneità dei presenti; tante le famiglie, i disabili, i giovani e gli anziani che, armati di bandiera arcobaleno e sorrisi, hanno voluto protestare contro una società e un governo sempre più razzisti, omofobi, xenofobi, sessisti e intolleranti alla diversità umana.
Sono tanti i cittadini lecchesi che sui social hanno manifestato la propria vicinanza all’evento, ma ancora troppe le persone incapaci di esprimere un’opinione diversa senza cadere nell’aggressività verbale o la maleducazione.
Commenti come “Siete ridicoli, avete bisogno di scendere in piazza per farvi notare”, “Uno schifo”, “Andate a zappare!” o “Io ho votato Vannacci perché si va sempre peggio e vogliamo un’Italia con altri valori. Siete pagliacci”, ci ricordano come la battaglia per la libertà sia ancora lunga.
In piazza Garibaldi la manifestazione ha previsto, tra tutti gli interventi, anche quelli del sindaco Mauro Gattinoni e del presidente di Lecco Pride Mauro Pirovano.
“La presidente del consiglio sta portando avanti una politica di estrema destra e conservatrice. Cara Giorgia, se qualcuno ti classifica con epiteti poco felici non ce l’ha con te perché sei donna, lo fa perché consapevole della tua ipocrisia – chiariscono il presidente Pirovano e Alessia Maggi del direttivo di Lecco Pride.
“Te li ricordi i tuoi slogan? Ci dicevi ‘Sono donna’, ma stai attaccando i diritti delle donne e la loro libertà di autodeterminarsi. Ci dicevi ‘Sono mamma’, ma stai continuando ad attaccare i diritti delle mamme e dei loro figliu, in particolare per i figliu trans a cui stai negando farmaci essenziali per la loro vita e salute. Hai detto di essere mamma, ma vuoi negare l’esistenza di due papà che insieme progettano una famiglia. Hai detto di essere italiana ma, pur avendo giurato sulla Costituzione, la stai tagliuzzando con l’autonomia differenziata e il presidenzialismo”.
“La nostra preoccupazione riguarda anche il mondo che ci circonda, che si sta incamminando al riarmo e a sempre più conflitti: ricordiamo che la nostra Costituzione ripudia la guerra come strumento risolutivo delle controversie internazionali. Condanniamo l’invasione all’Ucraina, la logica delle armi, condanniamo la strage di Hamas in Israele, ma anche la carneficina che Israele sta facendo in Palestina. Siamo sempre più convinti che quello sulla Striscia di Gaza sia un genocidio vero e proprio. Chiediamo la fine di quel massacro. Torniamo alla razionalità, al buon senso e, come dice Vittorio Arrigoni, ‘Restiamo umani”.
‘Resistenza comune’, è questa la parola che il presidente Mauro Pirovano ha ricordato ai presenti.
La possibilità di votare, il regalo più prezioso che la Resistenza antifascista ha fatto, è un atto importante della democrazia capace di cambiare ciò che non ci piace: rendersi conto di come tornare a riempire le urne sia fondamentale, è il primo passo verso la libertà.
S. G.