LECCO, OPERAZIONE ANTIDROGA
DELLA MOBILE: PRESI PUSHER
DA 20MILA EURO A SERA

squadra mobile1LECCO – Chiusa l’ultima tranche di indagini dell’operazione “Baby Park” partita nel luglio scorso. La squadra mobile di Lecco ha arrestato tre spacciatori di origine marocchina che con il loro traffico di droga rifornivano circa 600 clienti, per la maggior parte operai che si rivolgevano a loro dopo l’orario di chiusura delle fabbriche.

Nourden Loursadi, classe ’89, Rachid Tbaili, nato nel ’78 e M.Y. di 17 anni sono stati tratti in arresto dagli agenti guidati da Marco Cadeddu che, dopo aver raccolto notizie da clienti e informatori, hanno avviato pedinamenti e un lungo monitoraggio lungo la superstrada 36 fino ad arrivare a Bulciago e scoprire che i pusher nascondevano la droga nella zona boschiva retrostante una piazzola di sosta per uscire allo scoperto all’arrivo dei loro clienti.

LOURSADI (Small)Loursadi si trovava già nel carcere di Pescarenico quanto gli è arrivata la notizia di convalida dell’arresto, Tbaili invece è stato arrestato a Desio dopo aver perso il controllo della sua auto nell’inseguimento con la polizia ed è stato condotto nel carcere di Monza.

Il più giovane dei tre infine è stato arrestato lunedì scorso a Milano in zona piazzale Lotto ed è stato portato nel carcere minorile “Cesare Beccaria” di Milano. Nonostante i suoi 17 anni il ragazzo non è al suo primo arresto, che è avvenuto quando di anni ne aveva solo 13 e occupava una posizione importante nell’organizzazione criminale: ha dichiarato che con l’attività di spaccio riusciva a guadagnare anche 20 mila euro a sera. TBAILI (Small)Le accuse che ora pendono sul suo capo sono quelle di guida senza patente, spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale. Quest’ultimo capo di accusa potrebbe poi aggravarsi perché durante il blitz di luglio il giovane aveva tentato di investire con l’auto uno degli agenti di polizia.

Una particolarità emersa dalle indagini è che tutte le auto usate dagli spacciatori di questa organizzazione risultano intestate a Dionigi Crugliano. Al prestanome di origini calabresi infatti risultano intestati ben 500 veicoli.

Ecco l’auto di Tbaili alla fine dell’inseguimento con la polizia:

auto tbaili

Silvia Ratti