LECCO – La morte di Nino Castelnuovo, attore, il più grande tra quello che Lecco abbia avuto, riporta alla memoria la tragica storia del fratello Pierantonio. Operaio e militante del Pci, venne ucciso la sera del 5 settembre 1976 all’esterno del Circolo Il Farfallino, nel rione di Castello, durante la Festa dell’Unità.
Le cronache dell’epoca raccontano che dei ragazzotti avessero iniziato a disturbare e provocare i presenti e Pierantonio, 42enne, li avrebbe rimproverati, per poi tornare dai suoi compagni. In un attimo però venne accerchiato e massacrato con calci e pugni.
“Ucciso a botte operaio comunista” scrissero i giornali, alludendo a un diverbio tra fazioni opposte, e Lecco si dimenticò velocemente di lui.
Fino alle indagini degli anni ’90 che squarciarono il velo sulla ‘ndrangheta nel lecchese, le condanne del clan dei Coco Trovato e i collaboratori di giustizia. E a quel punto la storia di Pierantonio Castelnuovo viene riscritta.
A confessarlo fu un sicario del clan: il fratello dell’attore famoso, operaio e comunista, venne ucciso per dimostrare la violenza e la ferocia di cui il clan era capace.
Erano in sei attorno a Pierantonio ma il pugno fatale fu scagliato da Angelo Musolino, all’epoca non ancora ventenne, fratello del boss Vincenzo e cognato di Franco Coco Trovato.
Fonte e articoli dell’epoca: https://vittimemafia.it/6-settembre-1976-lecco-ucciso-pierantonio-castelnuovo-42-anni-durante-la-festa-dellunita/
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