LECCO – Pubblicato il Report 34 dell’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro, che rappresenta la seconda edizione di una serie di rapporti semestrali dedicati all’analisi delle comunicazioni obbligatorie di assunzione, cessazione, proroga e trasformazione di rapporti contrattuali, effettuate dai datori di lavoro e pervenute ai Centri per l’impiego della Provincia di Lecco.
Il rapporto fotografa l’andamento positivo del mercato del lavoro lecchese nel 2° semestre 2021 e contiene anche analisi mirate sull’andamento del mercato del lavoro femminile e giovanile, nonché focus sui principali settori economici dell’economia lecchese e sui tre ambiti territoriali di Lecco, Merate e Bellano. L’analisi ambisce a costruire serie storiche per consentire una lettura dei dati nel corso del tempo e supportare l’adozione di misure che rendano il mercato del lavoro lecchese sempre più efficiente, dinamico e inclusivo.
Dall’osservazione dei dati sulle comunicazioni obbligatorie effettuate nel 2° semestre 2021, emerge un certo dinamismo del mercato del lavoro lecchese con un saldo positivo tra avviamenti e cessazioni dei rapporti di lavoro pari a 409 unità, anche se si registra un calo rispetto al saldo rilevato nel 2° semestre dell’anno precedente, quando il dato positivo era pari a 1.438 unità.
I valori negativi del 2° semestre 2019 (in termini di saldo) e del 1° semestre 2020 (in termini di flussi, come conseguenza inevitabile della fase più cruenta della pandemia) sono auspicabilmente da considerare ormai superati.
L’aspetto positivo che caratterizza l’ultimo semestre dell’anno scorso è l’evidente aumento dei flussi contrattuali: le 21.800 attivazioni e le circa 21.400 cessazioni di contratto evidenziano una vivacità del mercato del lavoro locale mai mostrata nei quattro semestri precedenti; anche il saldo tra attivazioni e cessazioni si mantiene in territorio positivo, pur essendo di entità inferiore ai due semestri precedenti.
I contratti di somministrazione raggiungono il livello più alto in serie storica (più di 4.000 unità), i contratti a tempo determinato si confermano la tipologia contrattuale di gran lunga più utilizzata, mentre quelli a tempo indeterminato sono ormai stabilmente su livelli inferiori rispetto a 2 anni fa.
In questa seconda edizione dei rapporti semestrali vengono proposti anche i dati relativi ai contratti part-time: una variabile di particolare interesse se si pensa che tale modalità riguarda il 28% delle attivazioni totali e se si considerano le implicazioni che il ricorso al tempo parziale, soprattutto per le donne, ha su aspetti fondamentali della vita quotidiana come la conciliazione tra famiglia e lavoro.
In quest’ultimo semestre le proroghe di contratto hanno superato le 6mila unità, ovvero il 26% in più del 2° semestre 2019, l’ultimo semestre pre-pandemia. Anche le trasformazioni di contratto raggiungono un livello superiore ai quattro semestri precedenti, in particolare, a quelli relativi alla seconda parte dell’anno.
Per l’occupazione femminile, la tipologia di contratto a tempo determinato continua a essere la modalità preponderante di attivazione, con una quota pari al 58% nell’ultimo semestre 2021 e solo il 20% degli avviamenti è riconducibile a contratti a tempo indeterminato.
L’analisi dei dati per classe di età consente di realizzare anche un focus relativo al segmento dei lavoratori under 30 che rappresentano il 42% circa delle attivazioni complessive registrate nella seconda metà del 2021, di cui circa la metà riguardano giovani tra 20 e 24 anni d’età. In termini di durata dei contratti, gli avviamenti con tempo indeterminato rappresentano solamente il 13%, a cui tuttavia vanno aggiunte le attivazioni con contratto di apprendistato, che rappresentano il 9% del totale.
“La seconda metà del 2021 è stata complessivamente positiva per il mercato del lavoro lecchese – commenta la presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann – Purtroppo, la situazione internazionale al momento fa prospettare che si avvii un ulteriore periodo difficile per l’economia del nostro paese che potrebbe portare a ricadute preoccupanti sul sistema occupazionale del nostro territorio”.
“L’ultimo report semestrale dell’Osservatorio – sottolinea il consigliere delegato al Centro per l’impiego Carlo Malugani – evidenzia una situazione di dinamismo dei flussi occupazionali, in cui settori come l’industria e i servizi hanno fatto segnare performance ragguardevoli, mentre il turismo stenta ancora a riprendersi”.
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