LECCO/LA MARIA AUSILIATRICE
“MAPPA” I BENI CONFISCATI
ALLA ‘NDRANGHETA LECCHESE

Dal progetto dell’Istituto Maria Ausiliatrice

LECCO – La lotta contro la criminalità organizzata è da tempo uno degli obiettivi principali del nostro paese e, nel piccolo, anche della nostra città. Sono molti infatti gli immobili, le imprese e i soldi confiscati alla mafia nel lecchese.

Proprio in quest’ottica, è nato il progetto dell’Istituto Maria Ausiliatrice che, con la classe 3ª LES, ha voluto mappare, descrivere e classificare questi beni appartenuti in passato a organizzazioni illecite e restituiti in seguito ai lecchesi: “La rivitalizzazione dei beni confiscati è la vittoria della legalità sulla criminalità, ed è giusto che i cittadini possano esserne consapevoli e che vengano sensibilizzati al loro uso come bene comune”.

Come hanno spiegato Daniele Maroni, Claudia Soresinetti e Lorenzo Redaelli, presentando il sito Web, “siamo partiti dai dati disponibili sul sito dell’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati (che ha in gestione e assegna i beni confiscati). Ci siamo poi divisi in gruppi e abbiamo cercato di approfondire il tema, fotografando i beni in questione e interpellando i sindaci del Comuni coinvolti per raccogliere informazioni ulteriori. Non senza incontrare qualche problema e resistenza”. Tra le realtà visitate dagli studenti, non poteva mancare un luogo-simbolo: la pizzeria “Fiore” di Lecco, che da covo di mafiosi (il famigerato locale si chiamava “Wall Street”) è diventata un riferimento per tanti, non solo per l’apprezzata cucina.

Anche il prefetto di Lecco, Michele Formiglio, ha esortato gli adulti ad investire sui giovani. Ricordando la sua esperienza come commissario straordinario in un Comune emiliano, Brescello, sciolto per mafia, ha raccontato di come gli fosse stato impossibile in quel contesto intervenire sulle scuole, per sensibilizzare gli studenti. “È una ferita che mi è rimasta dentro – ha confessato, aggiungendo però che – l’esperienza di questa classe, mobilitatasi sul tema della confisca dei beni ai mafiosi, mi ha, in qualche misura, risarcito”.

A fare gli onori di casa è stato, infine, il professor Tarcisio Plebani, il quale ha proposto di intitolare il lavoro dei suoi studenti alla memoria di Paolo Cereda, referente di Libera a Lecco fino alla morte improvvisa, avvenuta due anni fa. A chiusura dell’incontro un vivace dibattito, che ha visto, fra gli altri, l’intervento di un sindaco del territorio, Marco Passoni, primo cittadino di Olginate: nel suo territorio ha sede un appartamento ora destinato all’accoglienza di donne maltrattate.