LECCO-FOGGIA/TI SUSSURRERÒ
UNA STORIA, BIMBO MIO

Cara Lecconews

In tutti gli sport, calcio compreso, le storie di sfavoriti che sfidano le probabilità e raggiungono risultati o ancora più e prima l’epica grandezza dell’esserci dentro l’impresa, non mancano mai di affascinare i nostri cuori e la nostra immaginazione.

A prescindere dall’essere per forza tifosi, ultras, abbonati da tribuna o semplici simpatizzanti o cittadini, con o senza residenza, domicilio.

Il viaggio ispiratore che oggi porta Lecco, la squadra e la Città, a essere dentro l’epica grandezza di un tempo storico, la finale per un ritorno in Serie B che i più non han mai visto, i più nemmeno potevano pensarci e augurarsi ma è qui, con mezzo secolo di acqua di lago che è passata sotto i nostri ponti, fatta di spareggi per molto meno, di fallimenti, di record, di fughe con scale di fortuna da studi tv come ladri nella notte, di imprenditori più simili a impresari del circo Barnum, è giunta, Squadra e Città, al punto che si è meritata, da sola, quello che oggi una Città, una squadra, La Squadra, che ha sfidato le aspettative, le avversità e non solo gli avversari, è pronta perché sia, è già, una Festa di Sport, un’epica impresa.

Oggi, nel mondo del Calcio e di una Città, è tempo di riportare a casa quello che è nostro. Quello che ci spetta e non solo aspetta.

Che è addirittura ben più di una promozione in serie B.
È il sapere, prendere coscienza, realizzare, che si è arrivati qui per meriti, per talenti e per coriaceità dei tirabagia.
Non è più tempo e non più lo sarà di umiliazioni e (auto)sottovalutazioni.

Ci sentiamo stasera, quando ti rimboccherò le coperte bimbo mio, e ti sussurrerò, con un bacio sulla fronte:
Lascia che ti racconti, in un’unica lunga partita bluceleste, la storia di quella squadra che oggi ha vissuto e iniziato un’impresa epica, lunga più di un secolo.

Siamo tutti Lorenzo Marconi