LECCO – Verrebbe da dire che nel lecchese “piovono” letteralmente le interdittive antimafia. Dopo quella emanata pochi giorni fa nei confronti di un locale pubblico di Galbiate, arriva oggi infatti la notizia del nuovo provvedimento del Prefetto Michele Formiglio, stavolta contro un’impresa già destinataria nel 2014, 2016 e 2017 di informazioni antimafia per il rischio di infiltrazioni della malavita organizzata.
La novità assoluta in questo caso è l’avere intercettato il primo finanziamento destinato a una società infiltrata, impedendo l’accesso a un richiesta di prestito garantito con denaro pubblico.
Ma il Prefetto Formiglio è intervenuto spesso, facendo chiudere attività in odor di mafia: ben nove volte dal suo insediamento a Lecco, avvenuto il 1° di aprile dello scorso anno.
Un bello scherzo nei confronti dei malavitosi che – diversamente da quanto sostenuto per anni in particolare dalla Lega, hanno infiltrato da tempo il tessuto economico e finanziario di una provincia piccola, tutto sommato paciosa ma solo apparentemente al sicuro dalla minaccia delle mafie, specialmente della ‘ndrangheta che come noto è ben presente tra Calolzio, Lecco e non solo e a Valmadrera ha originato il noto caso denominato ‘Metastasi‘ con tanto di clamorosi processi collegati.
Lo stesso Formiglio, unitamente a un collega cronista locale del ‘Giorno‘ è stato oggetto recentemente di messaggi intimidatori a sfondo mafioso,
RedCro
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