LECCO – Prosegue l’attività di “La scuola è a scuola”, gruppo di genitori che aggregato spontaneamente per difendere il diritto allo studio dei loro figli. Nel gruppo, che nel giro di pochi giorni ha raggiunto le settecento adesioni, ci sono anche nonni ed insegnanti.
Dopo avere appeso gli striscioni “La scuola è a scuola” alle finestre ed ai balconi delle case finalmente i cartelloni che rivendicano il diritto ad un’istruzione in presenza sono stati affissi anche sulle scuole alcune paritarie e statali.
È arrivata in questi giorni la risposta del garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, mentre la scorsa settimana si è tenuto l’incontro col vice-sindaco e quattro assessori. Il garante Riccardo Bettiga, dopo aver chiarito di essere ben consapevole del disagio arrecato alle famiglie ma soprattutto ai ragazzi e ai bambini più piccoli dalla recente scelta di chiudere le scuole, ha manifestato accordo rispetto al tema da sollevato che il diritto alla salute ha impattato drammaticamente su tutti gli altri diritti dei cittadini e che il diritto alla salute va inteso in un’accezione che ne contempli anche gli aspetti relativi alla salute mentale ed al benessere psicologico.
Quanto all’incontro con vice sindaco e assessori al Welfare Emanuele Manzoni, alla Famiglia, Giovani e Comunicazione Alessandra Durante, all’Educazione e Sport Emanuele Torri, all’Ambiente, Mobilità e Pari opportunità Renata Zuffi, erano presenti, in rappresentanza del gruppo “La scuola è a scuola”, Eleonora Colombo, Alice Guizzetti, Fabiana Maddaluno, Federica Mauri, Giovanna Samà le quali, dopo aver esposto le modalità e i motivi della nascita del gruppo spontaneo, hanno illustrato i passi fatti fino ad oggi e richiesto all’amministrazione di farsi portavoce sui tavoli provinciali e regionali delle seguenti istanze:
- Modalità di comunicazione più rispettose nei confronti delle famiglie, evitando di emanare provvedimenti dalla sera alla mattina.
- Le scuole oggi sono aperte in sicurezza per alunni con bisogni educativi, perché non fornire ai dirigenti le nuove disposizioni per aprire in sicurezza per tutti alla luce delle conoscenze delle varianti?
- L’organizzazione attuata sino ad ora con suddivisione in “bolle” permetterebbe (come fino ad oggi) di sospendere l’attività e proseguire con la Dad per alcune classi permettendo agli altri di continuare l’attività in presenza. Si chiedono quindi chiusure a macchia di leopardo e solo dove serve, tenendo aperte le scuole “virtuose”.
- La Dad/Did deve essere ritenuta l’extrema ratio; è inaccettabile che dopo un anno venga riproposta come soluzione.
- Il diritto alla salute è più ampio del diritto a non contrarre il Covid: è diritto alla salute psicofisica, emotiva, alla crescita libera e consapevole che tenga conto di ogni aspetto dell’individuo.
Anche nella provincia di Lecco i dati del disagio sono allarmanti: crescono i disturbi dell’alimentazione, disagi psico fisici, atti di autolesionismo con abbassamento dell’età, pubertà precoce, abbandono scolastico, rischio di bornout emotivo da parte dei genitori, sedentarietà, alienazione e abuso di strumenti informatici e televisione.
Tutti gli assessori hanno espresso apprezzamento per il lavoro svolto e le modalità adottate dal gruppo, manifestano solidarietà e comprensione, portando dati e garantendo che l’amministrazione continuerà con l’impegno trasversale (trasporti, controlli) a lavorare per garantire la sicurezza, procederà con i lavori di progettazione di laboratori, percorsi didattici, centri ricreativi (per questa estate), si impegna a riportare le istanze nei tavoli dove sindaco e vicesindaco siedono.
Leggi anche:
UN COMITATO DI GENITORI SCRIVE A SINDACO E MINISTRO. “LA SCUOLA È A SCUOLA”
“LA SCUOLA È A SCUOLA”: SIT-IN A CREMENO CON FAMIGLIE DA TUTTA LA VALSASSINA