LA LETTERA/”DE PROFUNDIS
PER VILLA LOCATELLI”

LECCO – Un lettore ci scrive in margine al recente convegno di studi amministrativi a Varenna, dove, afferma, “il ministro Quagliariello ha schierato il plotone di esecuzione davanti alla imbarazzata Provincia di Lecco”. Ecco la lettera ricevuta oggi dalla nostra redazione:

Egregio Direttore,
                          credo proprio siano stati giorni difficili per i vertici della nostra Provincia, quelli appena passati a Villa Monastero. All’ombra del Convegno studi amministrativi si è infatti consumato l’ultimo atto, almeno in ordine di tempo, che riguarda il futuro dell’ente che sta mestamente scomparendo, per lasciare spazio a non si sa bene a chi. Una cosa sola è ormai certa, le Province così come le conosciamo presto chiuderanno i battenti. Lo  ha certificato il ministro Quagliariello, intervenuto all’apertura dei lavori spalla a spalla col presidente Nava, che aveva dipinto sul volto tutto il suo disappunto. Invitare in pompa  magna proprio chi vuole farti chiudere baracca e burattini è stato un boomerang da niente, si ironizzava in sala.

Il governo pare abbia trovato un accordo, o larghe intese che dir si voglian, praticamente solo sulla chiusura delle Province e se l’esecutivo durerà, è l’inizio della fine. Lacci e lacciuoli burocratici unitamente ai vincoli di bilancio hanno trasformato Villa Locatelli in una amministrazione che vive di stenti e di tagli a ogni futuro sogno di efficienza, pur di garantire durante l’inverno praticamente solo strade pulite e aule calde. Poco di più, o peggio, poco di meno potrà garantire il commisario che dalla primavera prossima traghetterà l’ente verso l’ignoto. Se l’antica e misteriosa magione è riuscita a dissimulare con “nonchalance” le preoccupazioni che coinvolgono anche il suo futuro, così non è stato per i suoi attuali e ultimi inquilini.

Comprendo lo stato d’animo di chi si trova, suo malgrado, a gestire la contingenza politica: è davvero triste assistere al crepuscolo di una Istituzione nella quale si è creduto e per la quale si operato con impegno e coerenza. Spiace soprattutto per chi quotidianamnete lavora in Provincia e si sente chiedere dal solone di turno: “Che effetto ti fa andare a lavorare tutte le mattine in un ente considerato inutile e inutilmente dispendioso?”.  E’ vero che in caso di chiusura il personale dovrà essere ricollocato negli organici di comuni o regioni ma certamente non è un bel vivere. Dopo decenni in cui le persone si sono create prospettive e una professionalità, che hanno saputo far crescere per il bene comune, questo trattamento è davvero ingiusto.

Grazie per l’ospitalità.

Lettera firmata