LA LETTERA/CHI HA VIGILATO
SUGLI ANTIESTETICI
“WC CHIMICI” SUL LUNGOLAGO?

Gentile Direttore,
capisco che di questi tempi in comune a Lecco sono in tutt’altre faccende affaccendati (e che faccende!!) ma è davvero inconcepibile che non si ricordino neppure di non ripetere i vecchi errori. Passeggiando sul lungolago anche il sottoscritto ha potuto constatare che, nonostante le polemiche dell’anno passato, sono stati posizionati, ancora, due vistosissimi e fiammanti “cessi chimici”. Un autentico scempio!! Sullo sfondo, le nostre montagne e i promontori di Abbadia e Mandello mentre il lido di Parè, recentemente assurto a fama nazionale, è provvidenzialmente nascosto da queste antiestetiche e maleodoranti “strutture turistiche”. Neppure quest’ultimo aspetto della poco brillante operazione consente, però,  al comune di Lecco di raggiungere la sufficienza. Sono passati alcuni giorni dalla loro rimozione ma queste sono cose che non devono più accadere!!

WC chimici lungolagoParlando di leggi e regolamenti, ricordo che un vicino di casa, per avere una risposta dalla Commissione comunale al paesaggio, ha dovuto attendere tempi biblici, mentre sembra che le pratiche del comune godano di una corsia preferenziale. Gli orribili “cessi rossi”, infatti, ricompaiono con puntualità svizzera all’inizio di ogni stagione turistica, nell’angolino più panoramico e romantico della passeggiata cittadina e, tocco di classe aggiuntivo, proprio di fianco al monumento ai caduti di tutte le guerre. Roba da premio Nobel dell’orrore ma anche  dell’insensibilità storica e umana, legata alla insultata memoria.

A parte queste considerazioni che comunque fa ogni cittadino dotato di raziocinio e senso estetico, sarebbe interessante sapere e verificare se la onnipresente Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, competente per territorio, sia stata interessata e soprattutto se ha concesso le agognate autorizzazioni e i dovuti permessi. Inoltre, la pratica dei gabinetti chimici, anche in questa occasione, è mai approdata nella già citata Commissione paesaggio? In tal caso come si è espressa? Sull’argomento quali prescrizioni ha imposto al comune più distratto e antiestetico che ci sia, il noto architetto “milanese” che ha già messo in riga tutti gli amministratori pubblici che hanno costruito sulle sponde del nostro lago strutture turistiche degne di questo nome? Non l’avessero avvertita o le fosse sfuggito non sarebbe il caso, almeno in futuro, di occuparsene con cortese urgenza?

Risulta infatti a chi scrive che  I’ autorizzazione per installare queste brutture, è comunque obbligatoria  anche se la loro posa è temporanea, in quanto la zona è assoggettata a vincolo monumentale. Troppo comodo trincerarsi dietro agli organizzatori degli eventi sul lungolago. Mai sentito parlare di vigilanza e controllo?

Lettera firmata