INFLAZIONE A LECCO: CRESCONO
I PREZZI DI RISTORAZIONE,
TRASPORTI E COMUNICAZIONI

LECCO – Stabile e ancora modesta la crescita dei prezzi al consumo per l’intera collettività, l’aumento su base annua si attesta a +0,4%; la variazione su base mensile è positiva per mezzo punto percentuale. A cura dell’Ufficio Statistica del Comune di Lecco una breve sintesi delle principali variazioni  registrate nel mese di agosto 2019 sulle variazioni dei prezzi al consumo a livello locale.

La variazione mensile dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) al lordo dei tabacchi, risulta positiva per 0,5 punti percentuali, in aumento rispetto alla variazione del mese di luglio (-0,1%) ma comunque in linea con le variazioni mensili registrate negli ultimi due anni, variazioni comunque riconducibili a fattori stagionali.

Stabile la variazione annuale che si attesta allo 0,4% e che conferma la tendenza alla minore crescita dei prezzi registrata in questo ultimo anno, dove il valore più alto è stato registrato nel mese di aprile (+1,4%); dal mese di maggio l’indicatore è sempre stato inferiore all’unità ed è diminuito progressivamente. La variazione annuale del 2019 è inoltre molto distante da quella registrata nell’agosto del 2018 (+2,2%). A livello nazionale la variazione mensile è vicina al dato locale ( +0,4%) mentre è pari quella annuale (+ 0,4%) c’è però una differenza di fondo rispetto alle due realtà: a Lecco dal 2015 al 2017 si è registrata una crescita dei prezzi più contenuta di quella nazionale, recuperata poi nel corso del 2018, anno quest’ultimo in cui la crescita a livello nazionale è decelerata. Nel 2019 l’andamento dei prezzi tra le due realtà è molto simile e le variazioni dei vari mesi si differenziano di poco.

L’indice locale (base 2015=100) si porta a 103,6 e a 103,5 quello nazionale. Le variazioni della Componente di fondo, cioè l’indice generale al netto degli energetici e alimentari freschi sono entrambe positive e pari al +0,6%: quella mensile in aumento rispetto al dato precedente (+0,2%) mentre quella annuale stabile, ma molto più contenuta rispetto ad una anno fa (+1,6%).
Anche le variazioni nazionali della componente di fondo sono entrambe positive (0,5%) e vicine a quelle di Lecco.

Analisi delle variazioni per divisione di spesa.

La divisione con la maggiore variazione mensile in aumento è Trasporti (+2,2%) interessata dall’aumento dei servizi relativi ai trasporti (in particolare aerei – intercontinentale, europei e nazionali nonché marittimi). Sono queste le maggiori voci che spiegano l’aumento congiunturale complessivo. Anche la divisione delle Comunicazioni registra un aumento mensile abbastanza elevato (+1,5%) e insolito rispetto all’andamento di questo ultimi anni dove si è assistito ad una decelerazione sostenuta dei prezzi dei prodotti appartenenti a questa divisione (l’indice si attesta a 85,2% e pertanto indica che in quasi 4 anni i prezzi hanno registrato una contrazione di quasi 15 punti percentuali). Un aumento superiore al punto percentuale è registrato dalla divisione Ricreazione spettacolo e cultura, interessata dall’aumento dei pacchetti vacanza e dei servizi turistici (variazioni riconducibili all’alta stagione) e dall’aumento di alcuni prodotti tecnologici. Le variazioni mensili delle altre 9 divisioni sono abbastanza contenute e 3 divisioni sono addirittura in contrazione: Abbigliamento e calzature (-0,3%); Prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,2%), Bevande alcoliche e tabacchi (- 0,1%) .

A livello annuale sono i servizi ricettivi e di ristorazione che registrano la variazione più alta (+2%) è questa una divisione che nel corso degli anni ha registrato costanti e progressive variazioni dei prezzi in aumento tant’è che l’indice dei prezzi è il secondo più alto (108,1) a pari-merito con la divisione Altri beni e servizi (che ha anche registrato la seconda variazione annuale più alta +1,7%) e preceduto da quello dei trasporti (+108,9) (variazione annuale +0,4%). Le maggiori contrazioni a livello annuale sono quelle della divisione delle comunicazioni (-8,3%) e quella della divisione Istruzione (-1,2%) divisione quest’ultima che ha l’indice più basso (84,8%) valore che incorpora l’altissima contrazione registrata 2018 quando si è assistito alla revisione del calcolo delle rette universitarie.

Di seguito le variazioni degli indici dei prezzi al consumo degli aggregati di prodotto che hanno avuto le maggiori variazioni in aumento e le maggiori variazioni in diminuzione rispetto al mese di luglio 2019: