Domenica 27 gennaio si celebra “La Giornata della Memoria” volta a commemorare le vittime dell’Olocausto. Nei prossimi anni, statene certi, troveremo una data specifica “per l’Olocausto dei migranti del Mediterraneo“, un genocidio che da anni continua e attorno al quale cresce l’indifferenza e purtroppo l’abitudine a ricevere notizie di situazioni critiche o disperate di migranti abbandonati al loro destino da comunità e istituzioni.
In questi giorni diversi canali televisivi stanno mandando in onda dei film che raccontano storie vere del genocidio perpetrato ai danni degli Ebrei durante il periodo nazi-fascista, anche i più facinorosi sostenitori che si battono contro l’accoglienza dovrebbero guardarli, non si chiede che leggano libri e si documentino sulla storia, ma almeno che assistano ad una rappresentazione e ricostruzione fedele della realtà storica.
In questi giorni si possono vedere anche le immagini dello sgombero di Castelnuovo, le dichiarazioni di Salvini, la gente, bambini inclusi, che senza essere preavvertita deve salire su un pullman per andare verso una destinazione segreta, la Sea Watch con a bordo 47 migranti costretta ad affrontare al largo, al freddo, onde alte 7 metri, come era già successo ad altre navi in soccorso dei naufraghi.
Certo non sono le stesse storie dei film che vediamo, non ci sono i treni diretti ai campi di concentramento, ma chissà perché sia i gesti, le parole, le modalità e gli atteggiamenti riportano inevitabilmente alla memoria le similitudini di quell’epoca.
Manca lungimiranza, ma soprattutto manca umanità!
Qui non c’entrano nulla le dinamiche sulle prospettive del nostro Paese, considerato anche che il fenomeno migratorio per il momento si è fortemente ridotto, ma la cattiveria di un personale politico, ignorante, gretto e violento, che finalizza tutta la sua azione alla ricerca di un spasmodico e temporaneo consenso elettorale.
Spasmodico e temporaneo, in effetti, perché solo un fesso può pensare che con 7 miliardi e mezzo di persone al mondo con proiezioni di crescita inarrestabili il fenomeno delle migrazioni si possa fermare in prospettiva indossando felpe della Polizia e alzando la voce con gli altri Stati.
Se pensiamo e immaginiamo come sarà l’Italia fra 50 anni ci verrebbe da sorridere pensando a quello che stanno facendo ora respingendo qualche centinaio di migranti con il rischio reale di far morire altri uomini, donne e bambini.
Le società saranno inevitabilmente multietniche e cosmopolite, le comunità che hanno rinunciato a far figli dovranno necessariamente far posto agli altri; anzi saranno questi “altri” probabilmente a garantire la sopravvivenza delle popolazioni più anziane.
Ma questo è troppo da spiegare a gente miope e in pieno delirio di onnipotenza.
Allora almeno una cosa giusta fatela con coerenza, senza essere ipocriti, non presentatevi alle celebrazioni della Giornata della Memoria statevene a casa con il vostro livore nei confronti di quello che voi chiamate “diverso” e magari guardatevi un film sull’olocausto magari servirà per farvi riflettere e mettervi connessi con la vostra coscienza.
Corrado Valsecchi